Milano 21 Dicembre – Meglio non farsi ingannare dalla statura di Cecino, il bambino piccino piccino che non a caso porta questo nome. Minuscolo quanto un cece, la creatura ha un grande cuore, è piena di iniziativa e di energie che gli consentono di superare i suoi limiti e di dimostrare che le apparenze non sono tutto. Cecino è un classico della tradizione orale e delle fiabe non solo italiane: c’è un Ciciaregliu nelle fiabe calabresi, un U Sciaixettu in quelle sarde, un Cecino nella fiabe siciliane di Giuseppe Pitré e uno in quelle raccolte in Toscana da Calvino, per non parlare del Pollicino dei Grimm o del Tom Pouce francese ciascuno dei quali replica più o meno la stessa vicenda. Il Cecino che l’editore Kalandraka (14 euro) propone ai più piccoli per una lettura condivisa con gli adulti, è la riscrittura di una fiaba della tradizione orale castillana, Garbancito, adattata da Olalla González e illustrata da Marc Taeger con tavole a colori – a pastelli e a collage – che ricalcano lo stile di disegno dei bambini. Quanto alla favola, qui si raccontano le peripezie di un bimbo quasi microscopico che, senza farsi condizionare dalla propria statura, coraggiosamente va per il mondo rischiando di passare inosservato o di finire calpestato e schiacciato. Peccato che nessuno gli abbia detto di non addormentarsi sotto un bel cavolo appetitoso… dai 3 anni.
Attenti a non scambiarlo con la renna, soprattutto di questi tempi. Un alce non è esattamente un animale che si vede tutti i giorni dunque i dubbi su come identificare il bestione, un po’ goffo a volte con il doppio mento o la barbetta sotto il muso che vive nelle regioni fredde, sorgono spontanei. Ma se lo si vuole disegnare i problemi si azzerano. La fantasia e l’immaginazione possono tutto. Provare per credere: Questo è un alce? (Corraini; 10 euro) è la prova di quante versione e interpretazioni diverse e personali si possono dare della bestiola. Perché ci sono alci grosse e alci microscopiche, con o senza le corna, con quattro o dieci zampe, alci che sanno volare e altre che preferiscono nuotare… Insomma è divertente scoprire, insieme ad Andrea Antinori attraverso questo divertente albo, come la realtà si possa modificare con la fantasia. Basta metterla in moto e lasciarla libera. Dai 5 anni.
La storia comincia nella notte dei tempi, 400 mila anni fa nel cuore dell’Africa, e attraversa milioni di anni e continenti. Da allora abbiamo popolato il mondo, parlato, esplorato, inventato, prodotto, costruito, creato con intelligenza e fantasia. Attori e autori del nostro destino possiamo dire di aver fatto molta strada tutti insieme nella costruzione del mondo che conosciamo oggi. Quindi è una specie di album di famiglia questo grande volume, illustrato da Yvan Pommaux per Babalibri (22,50 euro): Siamo noi la Storia racconta il cammino dell’umanità, i nostri traguardi e le nostre conquiste. Non la Storia dei Grandi, fatta da re e regine, eserciti e imperatori, zar, presidenti o dittatori ma quella dei popoli e della gente comune, delle città e dei villaggi, delle nazioni che non sempre hanno conosciuto la pace e la concordia ma hanno cullato energie e persone che grandi cose le hanno fatte. Dall’età antica ai nostri giorni, Storia e storie di tanti Paesi raccontate e illustrate con grandi e belle tavole, tutte da scoprire. Dagli 11 anni.
Come vivevano i nostri antenati? Quali capacità avevano affinato gli Homo habilis, i primi a fabbricarsi utensili in pietra per potersi cibare di carne? Come hanno fatto gli uomini di Neanderthal a sopravvivere al terribile freddo delle glaciazioni che investirono l’Europa sessantamila anni fa? E un villaggio preistorico come era fatto? E’ una storia, anzi una preistoria appassionante quella che si legge tra le righe ma soprattutto attraverso le immagini di questo pop- up Al tempo dei primi uomini (Editoriale Scienza; 15,90 euro): grazie ad alette, rotelle e inserti che si aprono come finestre il libro spalanca lo sguardo sul mondo dei nostri antenati, sui loro spostamenti e sui loro stili di vita sempre più raffinati. Basta pensare agli affreschi straordinari che decoravano le loro grotte e che ancora oggi si possono ammirare nel sud della Francia. Dai 9 anni.
Come quelle di Ulisse e la sua Odissea, anche le peripezie di Enea – raccontate dal poeta Virgilio nel primo secolo avanti Cristo – cominciano mentre la città di Troia brucia, dopo anni di assedio, vinta, espugnata e messa a ferro e a fuoco dai Greci.
Con uno slancio di coraggio l’eroe troiano fugge con il figlioletto Ascanio e il vecchio padre Anchise, caricato sulle spalle, e s’imbarca con altri sventurati compagni: la sua missione è trovare un’altra terra, raggiungere l’Italia e fondare una nuova città sulle coste del Lazio per dar vita attraverso la sua stirpe a un nuovo popolo. Impresa non facile. Benché protetto dalla dea Venere, Enea dovrà peregrinare per sette anni nel Mediterraneo perseguitato dalle trappole della dea Giunone che invece aveva giurato odio eterno ai troiani. Un’avventura meravigliosa l’Eneide, il mito delle origini della città di Roma: con un ritmo incalzante e uno stile moderno Carola Susani la ripercorre, mentre Rita Petruccioli con le sue inconfondibili illustrazioni la fa rivivere in immagini attraverso quest’ultimo volume della collana I Classici de la Nuova frontiera junior (16 euro). Dai 10 anni.
In questo ospedale ci sono pazienti in coma da diversi mesi, qualcuno anche da diversi anni.
E’ qui che un giorno arriva Luciano, vittima di un incidente, travolto da un pirata della strada che poi è scappato. Si chiama stato vegetativo la nuova condizione di quest’uomo con cui la moglie e soprattutto la figlia, che passa ore al suo fianco, devono fare i conti, sentendone tutto il peso e l’angoscia. Ci sono domande che non si vorrebbero mai affrontare ma che la vita talvolta impone e ci sono cose del cui valore ci si accorge solo quando le si perde. E’ pieno di interrogativi ma anche di risposte questo romanzo di Cristina Petit Salgo a fare due chiacchiere (San Paolo; 14,50 euro) che mette a fuoco i turbamenti innescati in un gruppo di liceali prossimi alla maturità alle prese con l’esperienza di volontariato in questa clinica di vite sospese. Ragazzi che hanno deciso di portare la spensieratezza della loro età nei silenzi dei reparti, leggere libri ad alta voce o raccontare di sé a chi irrimediabilmente dorme. E’ una quotidianità inquietante e coinvolgente che fa vacillare tante certezze e talvolta scatena impulsi a lasciare tutto e dimenticare l’esperienza del dolore. Ma insieme agli interrogativi sul senso della malattia, sui misteri dell’anima, sui miracoli e sulla possibilità di resistere davanti all’affievolirsi delle speranze, il gruppo vive un’esperienza di crescita speciale oltre che inattesa. Il lettore ne è contagiato. Dai 14 anni.
Quando i cristiani hanno iniziato a raccontare la nascita del Bambino Gesù sono nati anche i racconti di Natale. Del resto – ricorda Bruno Ferrero nella prefazione alle sue Storie di Natale d’Avvento e d’Epifania (Elledici; 12 euro) – Luca nel suo Vangelo scrive che i pastori stessi andarono raccontando quanto era stato annunciato loro.
C’era evidentemente il nucleo del racconto ma di contorno ciascuno ci metteva del suo. Da allora ogni generazione ha unito al racconto della nascita di Betlemme storie che hanno a che fare con i personaggi e i luoghi di quella notte santa e ricordano al mondo intero quella nascita che ha cambiato il corso della Storia. Sono oltre cinquanta i racconti tradizionali e moderni che Bruno Ferrero, salesiano, esperto in pedagogia ed educazione, ha riunito in questa raccolta che può accompagnare bambini, ragazzi e adulti in tutto il tempo natalizio. Dai 12 ai 99 anni (Avvenire)
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