Milano 24 Dicembre – Laura Boldrini non vuole «restare a guardare», lei ha deciso di lottare con fermezza «l’avanzata delle forze che vogliono disgregare l’Europa». Repubblica la intervista in merito al “manifesto” firmato dai presidenti delle Camere di Italia, Francia, Germania e Lussemburgo con cui ambiscono ad arginare la franata di consensi di Bruxelles. Ovviamente Laura, ridicolmente ostinata nell’offendersi se la si chiama il Presidente, sogna di metterci del suo. Ché una quando è statista è statista. Ecco, lei lancia l’idea del «reddito di dignità europeo». Se di primo acchito vi dà l’impressione di essere un’accozzaglia di parassitario assistenzialismo senza un minimo di perché sensato, ci avete preso, non è altro che ciò. Tutto estremamente coerente con l’idea di società di lady Boldrini: due lavorano, gli altri magnano di quel che producono, contro ogni diseguaglianza e disparità sociale. «Bisogna ricominciare dagli orfanotrofi di Atene, temperare il rigore con la crescita, aiutare i piùdeboli a rialzarsi. Ne va della tenuta democratica dei nostri Paesi. Credo che l’adozione di una misura concreta, come sarebbe il reddito di dignità europeo per i più indigenti, possa cambiare la percezione dell’Europa». Che poi, come glielo spieghi che se crei benessere, liberalizzando il mercato e assottigliando il peso degli Stati, la ricchezza sarebbe spalmata e la crescita arriverebbe quasi subito.
Passiamo a chi dovrebbe pagare questo gioiellino: «Le risorse verrebbero direttamente dal bilancio della Unione attraverso l’introduzione di imposte». Non allarmatevi, ora spiega: «No, no, non imposte gravanti su tutti i contribuenti ma relative a specifiche operazioni. Penso alla carbon tax europea, penso alla tassa sulle transazioni finanziarie internazionali, già oggetto di un negoziato da alcuni anni. Il reddito di cittadinanza sarebbe finanziato così». Inspiegabile che ad uscire dalla crisi sia l’America, col suo modello brutto e cattivo che però vede i tassi di disoccupazione tornati a livelli pre-crisi, piuttosto che i Paesi che discutono di modelli tanto avanzati qual è quello boldriniano. Strano lì un operaio stia leggermente meglio che in russia. Ma noi andiamo avanti col modello giusto, altre tasse da schiaffare sul tessuto produttivo europeo, che poi è quello che transa perché vende su scala internazionale. La soluzione di tutto sta nelle tasse. Anche se nessuno riesce più a pagarle e per questo stiamo implodendo. Il mondo della presidente Boldrini è meravigliosamente scollato dalla realtà. E ahìnoi non è la sola a viverci.
Federico Dato (L’Intraprendente)
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