Milano 24 Dicembre – La sicurezza è uno dei temi attualmente al centro del dibattito politico. Soprattutto dopo i recenti atti di terrorismo che hanno colpito Parigi e l’Europa. Si percepisce nell’aria una paura strisciate, a Roma come in provincia, nei grandi centri urbani come nelle piccole realtà locali. La paura è raccontata o, forse, troppo rappresentata quotidianamente dai giornali e dalla tv, ma poi si rende visibile anche in alcuni comportamenti dei cittadini o nelle misure di prevenzione adottate per contrastare il fenomeno.
E’ necessario, allora, riflettere sul tema della sicurezza. Per non fermarsi in superficie. Perché ci sono parole che ci portiamo dentro, che sono dentro di noi e che esprimono concetti politici con cui è arrivato il momento di fare i conti. In virtù di tale esigenza, ad esempio, credo che sia utile affrontare il significato di sicurezza e quello di certezza. Ribadisco: sicurezza e certezza. Quando si vivono tempi di crisi, nel naufragio generale, quando c’è aria di tempesta, ciascuno di noi va alla ricerca di punti fermi, di una certezza a cui aggrapparsi, di uno scoglio dove ancorare una speranza, di un approdo qualsiasi. Ma la certezza è data spesso dalla Verità indiscutibile, dai dogmatismi, dai fondamentalismi religiosi, dagli integralismi ideologici, dai fanatismi di ogni specie e, quindi, dietro alle certezze, può celarsi un inganno, un’allucinazione, un miraggio che il Potere dominante e fine a se stesso concede agli individui per meglio tenerli legati alla loro disperazione e, quindi, per meglio tenerli sotto il tacco del Potere o della violenza o della paura.
La certezza appartiene a quel meccanismo che prima crea i bisogni nelle persone, il senso di vuoto, il desiderio da soddisfare e, poi, finge di offrire la soluzione dando certezze a quei bisogni e riempiendo quel vuoto con il nulla. Insomma, ciò che è certo è insicuro mentre ciò che è sicuro è incerto. Se una persona è sicura, non ha certezze, ma dubbi. Perché ciascuno di noi, in un mondo e in una vita di sempre maggiori incertezze, si lega a chiunque abbia la capacità di essere assertivo, di offrire orizzonti certi, di dare risposte prive di dubbi, di parlare alla pancia del Paese. La sicurezza è altro. La sicurezza è mossa dal dubbio, dalla ricerca, dall’umiltà, da qualcosa che viviamo dentro di noi, che si conquista giorno per giorno e ci rafforza, ci rende sicuri di noi stessi, pur nel dubbio, pur nell’incertezza.
La sicurezza è di chi ha imparato a nuotare nel mare delle incertezze quotidiane rispettando sia il mare che le incertezze, sia se stesso che gli altri naufraghi. La certezza è una nave che poi affonda. E’ una zattera che resta ferma nell’oceano in attesa di una nave che passi. La certezza è spesso cieca, è uno scoglio a cui ci aggrappiamo quando abbiamo paura di nuotare. La sicurezza è la nostra incolumità. La certezza è il vero pericolo.
Pier Paolo Segneri (L’Opinione)
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