Milano 25 Dicembre – I soliti barboni made in Italy. Uffa.
Chiuso per loro il dormitorio di viale Ortles. Pochi posti alle mense dei frati. Nessun sorriso per loro alla Stazione Centrale…Non sono clandestini. Votano. A volte pregano la Madonna.
Il severo militante bla bla political correct corre felice con panettone e spumante, s’è tolto il crocefisso e pure il berretto da Babbo Natale per non offendere il musulmano indigente che lacrima e tende il cappellino da basket. Ma se il clochard non è abbronzato ed è meneghino? Se hai perso il lavoro e la casa ma abitava a Busto Arsizio e sul gommone ci andava in vacanza con il figlio all’idroscalo?
Il militante fidelizzato Emergency, il mite caritatevole gattocomunista della Majorino franchising, il ligio impiegato della Coop. di balle che applaude la Karitas Spa o serve il pollo alle mense della Sant’egidio catering scarpina e dribbla l’accattone italiano. Si ferma, commosso, solo se il barbone è black Doc e ha la scabbia africana. Meglio se è affetto da Ebola o da malaria. Se invece il barbone è affetto da povertà tutta made in Italy, si volta dall’altra parte. Quell’altro, il concorrente, l’islamico fa moda, anche se è tagliagola. Sta all’angolo di ogni supermercato, fa le fusa al benmesso. Il racket dei nigeriani lo ha istruito: accoglie i mendicanti allo sbarco , li trasporta agli angoli delle strade, gli affida il berretto, gli insegna le smorfie da recitare, li riporta nel tugurio a sera. E naturalmente fa suo l’incasso.
Il black Doc ha poi tanti vantaggi: e se non lavora per i racket rumeni, senegalesi, nigeriani o kenioti, ma è libero professionista nell’accattonaggio, avrà il grand hotel gratis , il ristorante a la carte, se va male la mensa dei frati, la lavanderia, la doccia, i vestiti caldi dismessi dal radical chic, la casa popolare e il bonus per mangiare al Mac-cus cus. Il ben messo gaudente buonista e pronto a correre alle primarie PD elargisce l’obolo solo al black DOC che tende il cappellino. Fa poi tres chic l’eritreo da servire alla mensa della Caritas, o il gambiese da vestire con Monclerino e Timberland di seconda mano. La radicaletta o l’eletto buonista fa cadere il penny nel cappelluccio teso dal rifugiato, e il racket dell’elemosina prospera.
Un giro allora nella notte di Natale tra gli italiani senza casa, sotto i portici del Mercatone Rozza, dove non vanno i Lecchini Rossi del Corriere della Sura. Per gli homeless lumbard, per la Senzatetto Barboni Italiani nemmeno un panettone andato male: il mullah Pisapia non spende nemmeno una delle sue lacrime di Cartier. No gommone? No party.
Video di Claudio Bernieri