Blocco circolazione privata come modo per favorire le aziende di car sharing

Milano

Milano 27 Dicembre – Come noto, la giunta Pisapia, alla luce del fatto che le concentrazioni di pm10 ormai da quasi due mesi superano la soglia massima consentita dalla legge, ha indetto un blocco della circolazione privata dal 28 al 30 Dicembre compresi, dalle 10.00 alle 16.00.
Premettiamo che, già in sè, tale misura è una pura pagliacciata propagandistica, che danneggerà coloro che devono lavorare nelle giornate interessate (giornate in cui, fra l’altro, i mezzi pubblici non andranno a pieno regime, perché in “periodo di feste”) ma della quale i radical chic sostenitori della giunta in gran parte manco se ne accorgeranno, perché in vacanza chi a Curma, chi a Cortina.
E’ infatti ormai noto a tutti coloro che sono informati in materia che:

L’intero traffico privato è causa, per la stessa Legambiente, di appena l’8.3% delle emissioni di polveri sottili (http://www.legambiente.it/temi/inquinamento/inquinamento-atmosferico).
I motori a benzina non emettono proprio polveri sottili, tanto che la normativa Euro per essi non prende neanche in considerazione tale inquinante (http://arcipelagoareac.it/doku.php/libro:normativeeuro).

Quindi, ogni misura di blocco della circolazione privata è a priori destinata a non avere alcun effetto misurabile sulle concentrazioni degli inquinanti, ma solo a comportare disagi inutili per i cittadini, e, in particolar modo, è assolutamente e totalmente insensato bloccare le auto a benzina, che non sono fra le fonti dell’unico inquinante le cui concentrazioni sono sopra la soglia massima consentita (comunque niente di grave, si sopravvive lo stesso, malgrado quello che qualcuno ha interessa a far credere (http://arcipelagoareac.it/doku.php/libro:interazioniconluomo).

In questo caso in questione si registra però un’anomalia aggiuntiva di notevole gravità.

Leggendo l’ordinanza, si scopre che fra le categorie di veicoli liberi di circolare vi sono anche le auto del car sharing!
Ora, le auto dei servizi di sharing, salvo alcune che sono elettriche, sono assolutamente uguali a quelle di proprietà dei privati cittadini.
Addirittura, alcune risultano dotate di motore Diesel (Car sharing a Milano, 500 contro Smart. I nuovi servizi Enjoy e Car2go a confronto, car2go vs Enjoy, car sharing a confronto: quale e come scegliere)!
Quindi, riassumendo, un cittadino, col pretesto dell’inquinamento, viene privato del diritto di poter usare il proprio mezzo, per quanto a norma e legalmente posseduto, ed è obbligato, per poter circolare, a pagare per il noleggio, presso un’azienda privata, di un’auto come la sua, oppure anche inquinante, al contrario della sua!
Cosa può esservi dietro questa norma che favorisce in maniera sfacciata specifiche aziende private (per molte delle quali l’assessore Maran si è in passato prestato a fare immagine), concedendo loro, in corrispondenza del blocco in questione, una posizione di vantaggio priva di ogni giustificazione? La vulgata arancione vuole che il car sharing serva a ridurre la congestione (ovviamente è solo un mito, alla luce della politica all’immobilità praticata dalla giunta, ma questo è un altro discorso), non a ridurre l’inquinamento, dato che si tratta di vetture assolutamente uguali a quelle dei privati. Come giustificare dunque questo privilegio loro concesso? Pura ignoranza e confusione intellettuale? O c’è altro?
La cosa è molto grave, considerando che si sequestrano i diritti di tutti per trasformali in rendita di posizione a vantaggio di pochi, il tutto a spese dei cittadini, che devono pagare di tasca proprio la differenza.

 Enrico Engelmann   (SOS-TRAFFICO-MILANO.IT)

http://www.sos-traffico-milano.it/ArticoliDettagliArticolo.aspx?ID=120

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.