Milano 27 Dicembre – La condivisione attiene al cuore. E non ci sono giorni dell’anno in cui è obbligatorio esercitare il buon cuore, ma ci sono persone che hanno sensibilità e umanità per ascoltare la voce di chi ha bisogno. Con la spontaneità di un gesto, con il sorriso della partecipazione.
Marat (chissà se si scrive così) è un mendicante conosciuto in viale Suzzani. Da tempo, al martedì, giorno di mercato, chiede la carità con timidezza e pudore. Si sa che viene dalla Bosnia, che la guerra ha annientato la sua famiglia, che da tanti anni è a Milano, che sopravvive aiutato dalla generosità. Ha circa settant’anni, claudicante per una ferita all’anca mai risolta, il viso scarno devastato dalle rughe, le mani rosse e deformate, una rassegnazione antica negli occhi. Sta con un bicchiere di carta all’angolo della strada, senza chiedere, ma il “grazie” è un ritornello scaldato dalla riconoscenza. E qualcuno si accorge che ha le scarpe rotte, tenute insieme da un elastico. E qualcuno osserva che in un banco del mercato, ci sono scarpe che costano dieci euro e che si potrebbe fare una colletta…Perché in periferia dieci euro sono una somma importante, soprattutto alla vigilia di Natale, con tutte le spese per il pranzo, per i regali..ma non si può chiudere gli occhi di fronte a tanta povertà…E un’anziana chiede all’amica un euro per comprare le scarpe a Marat, e un’altra offre due euro e così via fino a raggiungere i dieci euro necessari.
Le scarpe vengono incartate d’oro con un bel fiocco rosso, perché il dono abbia il profumo di un regalo di Natale. E Marat piange.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano