Milano 2 Gennaio – Il 2016 sarà l’anno della Carta d’identità elettronica anche per l’Italia? Chissà. Il documento che doveva rivoluzionare la vita degli italiani per ora è stato una sorta di oggetto misterioso. Alcuni comuni l’hanno introdotta, altri no. Ora però c’è una novità. Sulla Gazzetta ufficiale datata 30 dicembre è stato pubblicato il decreto, sottoscritto dai ministri dell’Interno, dell’Economia e Finanze e della Semplificazione e Pubblica amministrazione, che fissa le nuove “procedure di emissione” del documento nonché “le modalità tecniche di produzione, distribuzione, gestione e supporto” al suo utilizzo.
I dettagli La card spiega il provvedimento dovrà essere realizzata “con le tecniche tipiche della produzione di carte valori” e integrata “con un microprocessore per la memorizzazione delle informazioni necessarie per la verifica dell’identità del titolare, inclusi gli elementi biometrici, nonché per l’autenticazione in rete”. La richiesta di rilascio viene presentata dal cittadino all’ufficio anagrafico del Comune di residenza o al Consolato, se residenti all’estero: Comune o Consolato acquisiscono direttamente “dal richiedente gli elementi biometrici primari” e “secondari”, “la firma” e, per i soli maggiorenni, il “dato facoltativo relativo alla volontà di donazione o diniego di organi e tessuti” in caso d morte. Chi intende modificare la volontà precedentemente indicata può farlo contattando l’Asl di appartenenza, le aziende ospedaliere, gli ambulatori di medicina generale o i Centri regionali per i trapianti. La consegna della CIE (questo l’acronimo ufficiale) avviene “entro 6 giorni lavorativi”. Al Viminale viene istituita la Commissione interministeriale permanente della Carta di identità elettronica, incaricata degli “indirizzi strategici” e del “monitoraggio delle varie fasi del progetto”: la Commissione, tra l’altro, garantisce, sentito il Garante della privacy, per gli aspetti concernenti la sicurezza dei dati e il trattamento dei dati personali. Le carte di identità in formato cartaceo (il 90% di quelle in circolazione) e quelle elettroniche già rilasciate restano valide fino alla scadenza.
(Luigi Frasca)
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