In Arabia Saudita a rischio la stabilità Mediorientale

Approfondimenti Esteri

Milano 3 Gennaio – Nimr Al-Nimr. Immagino il nome non vi dica nulla. Il che è normale. Però la sua morte, per mano del regime Saudita, ad esecuzione di una condanna capitale, rischia di minare definitivamente gli equilibri geopolitici della regione. Nessuno, che mi risulti, ha però spiegato cosa precede il tutto. Come si è arrivati a giustiziare un leader religioso di una minoranza che chiedeva le stesse cose dei sunniti? In principio, alla morte di Maometto, si pose il problema della successione. Nel 661 il problema divenne uno scisma, tra Califfato e Mondo Sciita (seguaci di Alì, per la cronaca). 1454 anni dopo, il Califfato è tornato e continua ad odiare il Mondo Sciita. Certe cose non cambiano mai. In ogni caso, oggi il Medio Oriente è segnato da questa faida. Attualmente il mondo Islamico è diviso con un rapporto 90 a 10 per i Sunniti. L’epicentro Sciita è l’Iran. E qui, purtroppo per tutti le cose si complicano. Come immagino in molti saprete, nell’Islam non esiste un confine netto tra Fede e Politica. Per cui, se da sempre le faide politiche e religiose tendono a confondersi, in questo scenario si identificano.

Da un punto di vista politico, l’Iran è il convitato di pietra nel conflitto Siriano, il patrono di Hezbollah, amico di Hamas ed elemento di perturbazione dell’intera zona. Menzione speciale, è anche lo Stato che sta dietro la ribellione in Yemen, che nei mesi scorsi ha rischiato di generare l’ennesima escalation della Regione. E’ anche alleato della Russia nella questione Siriana, nemico giurato dell’Isis ed alleato del nuovo Iraq. L’Arabia Saudita, d’altronde, è l’epicentro dei finanziamenti all’Isis. Dobbiamo chiarirci, a finanziare non è la famiglia reale, gli Al Saud. Loro sono tra i nemici del Califfo, il quale, potendo, li ucciderebbe senza riguardi. Vero, appartengono alla stessa famiglia, i Sauditi, ed allo stesso ramo, i Wahabiti. Per il Califfato gli Al Saud sono troppo moderati. In ogni caso è da là che passano i soldi. Poi sono i sostenitori dei movimenti sunniti più estremistici. E sono sospettati di avere un collegamento non trascurabile con Al Qaida. In ogni caso oggi si scontrano sia sui campi di battaglia in Siria, che in Yemen. Sono i poli opposti di un mondo che si va frantumando.

L’atto di ostilità ha radici lontane. In Arabia Saudite esiste una minoranza Sciita. Che nel 2011si ribellò con le stesse motivazioni dei giovani Egiziani, Tunisini e dei miliziani Siriani. Ovviamente il contesto era vagamente diverso. E per quanto fossero guidati da un imam pacifista, Nimr Al-Nimr, la protesta fu soffocata. Ed il loro leader, insieme al nipote, arrestati e messi a morte. Pena eseguita dopo cinque anni. E qui, ovviamente, la reazione Iraniana non si è fatta attendere. E’ lecito ipotizzare che la tensione arriverà ad un punto di rottura. Se lo supererà non si sa, ma di certo il rischio è grave, visto che l’Iran ha dei reattori nucleari, da cui si può, anche se ovviamente loro non lo faranno, lo hanno promesso dopotutto, estrarre materia nucleare per creare ordigni. Così, per dire. Staremo a vedere. Però almeno sapete da dove nasce il problema. E se vedrete il Medioriente illuminarsi come un Albero di Natale saprete perché.

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