Milano 3 Gennaio – Non solo autostrade, ma anche treni: il 2016 si apre con una raffica di rincari per i viaggiatori. Agli incrementi dei pedaggi, infatti si aggiungono a partire dall’1 gennaio anche sensibili rincari per l’alta velocità.
Il rincaro medio – calcola il Codacons – è del 2,7% e raggiunge quota +3,5% su alcune tratte molto utilizzate dai viaggiatori come la Roma-Milano. Come se non bastasse, è aumentata di 2,5 euro anche l’addizionale comunale sui biglietti aerei, che porta l’odioso balzello a 9 euro a passeggero, 10 se si parte da Ciampino o Fiumicino.
Alcuni esempi citati dal Corriere della Sera: un Milano-Roma che con «tariffa base» fino a pochi giorni fa partiva da 86 euro, è passato ora a 89 euro. Il Napoli-Roma da 43 a 44 euro mentre il Napoli-Milano è aumentato di 4 euro da 95 a 99 euro. Anche se i ritocchi dei prezzi decisi da Ferrovie non riguardano gli abbonamenti né le tariffe economy e super economy ma, tiene a precisare il gruppo, la «fascia di prezzi più alta e flessibile».
Il 2016 comincia con una raffica di rincari anche in autostrada, in media un +0,83% per i pedaggi e un picco del +6,50% sulla Torino-Milano, che sembra uno sproposito in questo periodo di inflazione zero. Secondo il governo gli aumenti sono il giusto compenso (anzi, il compenso automatico) dei capitali che le società concessionarie hanno investito nella rete, mentre le associazioni dei consumatori parlano di stangata sugli automobilisti e di regalo alle compagnie. Ma parecchie società si risentono per avere ottenuto poco o nulla e qualcuna preannuncia azioni di tutela presso il Tar (così la Ativa, che gestisce la A5 Torino-Ivrea-Valle d’Aosta: a fronte di investimenti per 14 milioni di euro si è vista riconoscere un aumento dei pedaggi di appena lo 0,03%). (La Stampa)
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