Milano 5 Gennaio – “Ci vogliono le palle”. Affermazione fulminante di Pisapia per descrivere la dote essenziale di un Sindaco. Una sintesi che va analizzata, ponderata, anche dai milanesi, considerato l’alto profili di saggezza e di esperienza di chi l’ha espressa. Per misurare, pesare, riflettere Per individuare chi è meglio dotato, chi sa farle valere, chi tecnicamente sa modularne l’uso. Ma avere le palle, nel gergo comune, può essere interpretato in modi diversi. Un’interpretazione letterale e per così dire fisica, escluderebbe la Balzani dalla competizione, ragion per cui Pisapia ha senz’altro voluto intendere “palle” come forza, determinazione, capacità di valutare e di decidere, lucidità di prospettiva. Una serie di attributi che sono sonoramente mancati durante la sua gestione amministrativa. Per quel tentennare sui problemi seri, per quell’affidarsi all’ideologia, in assenza di idee, per quella visione distorta della realtà. E’ quindi giusto e legittimo che auspichi per Milano un Sindaco con qualità oggi assenti. Sala ha immediatamente risposto “Io parto bene”, ma non è dato sapere a quale interpretazione facesse riferimento. Vero è che il giochino a doppio senso non è stato il massimo del buon gusto. Ma c’è una terza interpretazione che accomuna i tre candidati e di cui Pisapia è stato interprete da Oscar. Un’interpretazione molto milanese che traduce “palle” con i ball, cioè quelle che in dialetto meneghino vengono attribuite a Fraa Giuli, personaggio di fantasia popolarmente indicato come grande frottolone, capace di spararle grosse. Pisapia come Fraa Giuli in campagna elettorale ha sparato ball in continuazione, con un’infinità di promesse non mantenute. Sala, Majorino, Balzani intendono proseguire sulla strada indicata dal Maestro? Perché quel “Ci vogliono le palle” potrebbe anche voler dire “Quante “palle” bisogna raccontare per avere voti sufficienti a farsi eleggere….”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano