Renzi va in Ferrari, i Pensionati rinunciano alla pensione

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Milano 5 Gennaio – Le storie minime sono quelle che descrivono meglio l’andamento di un Paese. Ed oggi abbiamo potuto constatare il livello generale di questo Governo. Silvia Sardone, consigliera di Zona 2 e giovane rivelazione di Forza Italia dichiara:

“Questa mattina – commenta Silvia Sardone, Coordinatrice regionale del Dipartimento Sicurezza e Periferie di Forza Italia – Matteo Renzi ha fatto l’ennesima passerella a spese del lavoro altrui, venendo a Milano per vantarsi dei successi di un imprenditore privato di cui non ha alcun merito. Peccato che mentre lui con il solito atteggiamento da bulletto di periferia, pontificava dal Palazzo della Borsa, i pensionati italiani si sono dovuti confrontare con i disagi causati dal non avere ricevuto quanto gli spettava. libretto pensioneUna situazione dovuta alla decisione dell’INPS di versare le pensioni il secondo giorno bancabile del mese, cioè domani, che ha creato non poche difficoltà a chi fatica a tirare la fine del mese e bollata da Confcontribuenti come una grave e vergognosa violazione del diritto alla sopravvivenza, che non trova spiegazioni in un’epoca in cui i sistemi informatici, al di la delle festività, permettono di pianificare tutto. Intanto Renzi ride –conclude la Sardone – e ci racconta di un’Italia delle meraviglie in cui sembra vivere solo lui.”

Quindi, riassumendo, oggi la Ferrari si quota in Borsa. Renzi va alla cerimonia in quato simbolo del made in Italy che ce la fa. Peccato che, anche avendo gli stabilimenti in Italia, il gruppo FCA, di cui Ferrari fa parte, abbia dovuto andarsene da qui. Ovviamente, per la pressione fiscale e l’inefficienza burocratica che sono la cifra stilistica di questo paese. Ferrari oggi si quota, ma domani seguirà la sua casa madre, andandosene. Il destino è scritto nei numeri e nelle carte, il made in Italy per cresce deve scappare. Ma Renzi rifiuta persino di riconoscere il problema. Ed il problema, oggi, lo si vede nella sua agghiacciante attualità quando i nostri nonni, i nostri genitori ed i baby pensionati del pianerottolo accanto, vanno a ritirare la pensione. Che gli stiamo pagando noi, perchè l’INPS è il più grande schema Ponzi della storia. In ogni caso, mentre si accingono a tentare di recuperare il dovuto, si sentono ridere in faccia. Perchè nessuno, dalle parti di Palazzo Koch, ha pensato al problema che si sarebbe creato. Dopotutto, esattamente come l’operatore che ha fatto passare la bestemmia in diretta l’ultimo dell’anno, la colpa può essere facilmente scaricata su terzi. Tanto a pagare sono sempre gli utenti. Ma Renzi vola sopra questi problemi, sfreccia sulla pista e brucia in partenza gli avversari. Almeno quando, come oggi, la corsa è al furto dei meriti altrui.

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