Milano 7 Gennaio – Milano ha una popolazione anziana in grande crescita (più del 40% dei residenti ha più di 60 anni ) con relative esigenze di assistenza sanitaria, sociale e il diritto a vivere in sicurezza e non abbandonati.
Ha 22.000 nuclei familiari che chiedono una casa popolare, cui dobbiamo aggiungere 4.000 famiglie che occupano abusivamente una casa del patrimonio pubblico.
Abbiamo più di 5.000 persone sotto il minimo vitale cui il Comune eroga un sussidio. Aggiungiamoci le problematiche delle famiglie che devono farsi carico dei disabili e i problemi dei minori di cui il Comune deve assumere la tutela. E soprattutto una disoccupazione crescente, fra quaranta/cinquantenni e anche fra i giovani, che genera incertezza, difficoltà nelle prospettive di decine di migliaia di famiglie.
In questo preoccupante quadro sociale, sia per ragioni finanziarie (in una società in cui lavorano meno persone come si mantengono gli attuali livelli di assistenza ?), sia per la necessità di garantire efficienza ma anche umanità a chi è in situazione di disagio, cosa fa l’Assessore ai Servizi Sociali di Milano?
Decide di finanziare chi ospita un profugo, con 350 euro.
È un insulto a tutte quelle categorie in difficoltà che ho elencato prima. È un annuncio irresponsabile perché genera aspettative e richiama su Milano moltitudini che in Europa nessuno vuole più ospitare.
E’ soprattutto il solito, vuoto, superficiale annuncio di chi non conosce le vere difficoltà quotidiane di tante famiglie italiane.
Intendiamoci, con la cifra stanziata infatti poco si può fare, è una goccia nel mare. È lo stile di un assessore, Majorino, da sempre più attento all’accoglienza che all’assistenza, ma anche più concentrato sull’immagine che sul servizio, come denunciato dai suoi stessi dipendenti riuniti in assemblea sindacale.
Già ieri Majorino ha fatto marcia indietro sulla assurda proposta di nominare un assessore gay, solo per il suo orientamento sessuale e a prescindere dalle sue competenze: “è stata una stupidaggine mediatica ” ha detto al Giorno.
Ora, travolto dall’imbarazzo dei suoi stessi compagni del PD, ha già innestato una mezza retromarcia con l’annuncio di un prossimo bando per gli sfrattati, senza però dire con quali fondi e perché ha aspettato la fine del mandato elettorale per farlo.
Sarà l’ansia da primarie! Ma è possibile che a uno così il Pd voglia far fare il Sindaco o il Vicesindaco?
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Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale Forza Italia

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.