2016 visto dagli imprenditori è già una tragedia

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Milano 9 Gennaio – Il nuovo anno si spalanca e pesa già come quello passato. Perché il sedici dicembre le imprese hanno svuotato le tasche, tutte, pure di quello che non hanno. E’ arrivato il canone speciale Rai (attenzione, non lo chiariscono ma va pagato entro gennaio, altrimenti multe paurose), le tasse non sono calate, anzi, ma la ripresa che che ne dica Matteo Renzi non si vede all’orizzonte. Prime giornate dei mesi che verranno e già non si sa da che parte iniziare, perché il terziario inizia a soffrire del clima-terrore. Le persone non si spostano e quando lo fanno comunque portano con loro l’idea delrisparmio, indotto minimo figlio di spese minime. Capannoni, fini campi, e in generale gli immobili sono considerati lusso da tassare, non un mezzo per campare, una parte d’impresa. L’ Imu sulla casa poi…

Di investitori stranieri neppure l’ombra, d’altro canto a riforma della giustizia e certezza della pena, o fin solo della sentenza, non si ha traccia. Qui L’Intraprendente raccontava appunto della causa iniziata nel 2014 la cui udienza è stata fissata nel 2019, con il giudice che nelle motivazioni richiama l’abolizione dello schiavismo. Altro che riforma della Giustizia. Equitalia è ancora lì, desolante e impossibile da vedere come sportello con cui dialogare, una volta partito il tunnel-cartella-esattoriale non se ne esce. L’apparato burocratico è ancora immane, inerte, inutile e soffocante. A seconda dei conteggi un imprenditore è costretto a spendere dai trenta ai cinquanta giorni inseguendo timbri e scartoffie. Le amministrazioni locali sono costrette a insistere nel fare gli esattori e poco altro, infrastrutture e grandi opere neanche a parlarne, salvo eccezioni, e forse non è neppure un male data la capacità gestionale nostrana. Il costo del lavoro, perciò le paghe ai dipendenti, non è calato, quello dell’energia neanche a parlarne. In Confindustria devono esser stati rapiti tutti dagli alieni, che non si sente una mosca volare. L’egemonia mediatica renziana nel frattempo racconta che va tutto bene, i mercati crollano, in Europa non abbiamo acquisito nessuna capacità di mediazione ma va tutto bene. Residuo fiscale lì da vedere, invece di tagliare la spesa pubblica hanno tagliato quelli che dovevano tagliarla e i dipendenti pubblici sono ancora un’infinità. Dall’imprenditore ci si aspetta soldi, sempre più soldi, anche se i capitali privati sono già intaccati, anche se pagare commercialisti e avvocati perché ti difendano dall’aggressione continua, quella che ribalta il principio di innocenza e vuole tu dimostri di non essere evasore così, un po’ a casaccio, tra l’altro in un Paese in cui evadere è una questione di sopravvivenza.

No, l’imprenditore è desolato e sa che, conti alla mano, non resisterà molto. Chi può mette in moto l’espatrio, chi lavora con gli immobili è al palo. Il 2016 si apre malissimo, con un sacco di certezze, nessuna delle quali positiva. Chiamala se vuoi rivoluzione renziana.

Federico Dato (L’Intraprendente)

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