Milano 9 Gennaio – Oggi, qui ed ora mi accingo a fare una cosa che non credevo avrei mai fatto. Un elogio di Angelino Alfano. Che, in questo momento, in queste ore, in quel di Palazzo Chigi, combatte un’ingrata e solitaria battaglia di assoluto buonsenso. Venerdì prossimo scade la delega per abolire il reato di clandestinità. Il decreto è pronto. Manca solo la firma di Renzi.
Se passa domani, Lunedì il segnale mandato alle orde respinte da Danimarca e Svezia sarà: “indovina chi vuole disperatamente aver il privilegio di accogliervi?”. Questo segnale non possiamo, con tutta onestà, sapere come verrà accolto. Però la preoccupazione che ci sia una pressione enorme da Nord e da Est non può essere derubricata a spot populista. In particolare ora che l’idea di una redistribuzione pro quota degli immigrati è definitivamente sfumata, dopo i fatti di Colonia. Ricapitolando: Francia, Svezia, Danimarca si aggiungono all’Ungheria ed alla Slovacchia chiedendo maggiori controlli. La Germania che si è sobbarcata la maggior quota di immigrati deve affrontare una crisi di sostegno interno a queste politiche. Persino il Canada, a maggioranza socialista, rifiuta l’accoglienza indiscriminata. Punendo, ovviamente, chi entra senza permesso. Poi ci siamo noi. Noi siamo, come sempre più furbi di tutti, ed in nome di un’astratta adorazione della legge, decidiamo che “difficile da applicare” e “sacrosanto”, se messi insieme, debbano equivalere a “necessario da abrogare” e diamo un colpo di spugna. Non vedo cosa potrebbe andare male, come non lo vede Orlando, ministro ombra di se stesso. Non lo vedono i procuratori di frontiera, che non ricevendo attenzione alcuna dai media per le inchieste sugli immigrati preferiscono di gran lunga mettere sotto indagine il politico di turno. Non lo vede nemmeno la UE, che sta già pagando il suo lassismo con il rischio di perdere l’Inghilterra prima ed i paesi orientali dopo. Lo vedono solo gli uomini di buon senso. Ed oggi, anche per calcolo politico probabilmente, lo vede Alfano. E gli va dato atto che se non passerà questa norma lo dovremo anche a lui. Se invece passasse, beh lì si vedrà cosa vuol dire destra nel nome del suo partito. Dopo una forzatura del genere e con la Cirinnà alle porte, infatti, gli resterebbe solo la crisi di Governo. Vedremo.
Intanto resta il fatto che le femministe stanno aprendo gli occhi. E si stanno accorgendo che l’immigrazione è problematica. A breve lo faranno anche i gay, per ovvie ragioni. A difendere l’accoglienza a tutti i costi, persino arrivando a dire che a Colonia non ci sia alcun problema con gli immigrati, è rimasta solo l’ultima retroguardia rossa. Che a Colonia come a Roma, accusa di ogni male e scarica ogni colpa sull’estrema destra. Sul Corriere si poteva persino leggere l’assurda tesi che le violenze contro le donne a Colonia ed in molte altre città Europee fossero state organizzate dall’estrema destra. Così, per aumentare l’odio. Siamo, oggi come sempre, ai tempi della Colonna Infame. Per non accusare un male manifesto, si deve arrivare a scaricare le colpe su ignoti avvelenatori di pozzi.
Non ci sono fantasmi oscuri che si aggirano per l’Europa. Non c’è nessuna internazionale nera che guida agenti provocatori per depistare. Queste sciocchezze erano incredibili ai tempi di Gladio, oggi sono direttamente ridicole. Ci sono solo culture incompatibili con le nostre. Si integrano gli uomini, non le culture. Ma per farlo dobbiamo riconoscere che la nostra è superiore. Altrimenti ci resta solo l’apertura delle porte e l’eutanasia di un mondo.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,