Milano 13 Gennaio – I noti fatti di Quarto stanno scuotendo non poco la pubblica opinione dei cosiddetti “benpensanti schifati dalla politica” che avevano giurato sulla limpidezza del comportamento degli appartenenti ai Cinque Stelle, che rappresentavano il modo “puro” di fare politica.
La semplice ipotesi della presunta connivenza fra gli esponenti politici Cinque Stelle e la criminalità organizzata minaccia di far crollare un mito che per lungo tempo ha illuso gli italiani, giustamente preoccupati dei non lievi malanni della classe politica e portati a credere, da una sapiente orchestrazione mediatica e dagli spettacolari interventi di Grillo e Casaleggio, che la salvezza d’Italia, e forse non solo quella, dipendesse dal trionfo degli “angeli della politica”: i cosiddetti Grillini.
Sarà bene cominciare col chiarire che la tanto decantata onestà non ha nulla di miracolistico, ma è semplicemente il tratto distintivo della maggioranza degli italiani e di gran parte di coloro che si occupano di politica e sono poco conosciuti dalla opinione pubblica perché abituati a lavorare in silenzio considerando la politica un servire. Va detto inoltre che è facile restare onesti finché non si è inseriti nella realtà del governare ove il tentativo della disonestà è sempre pronto fuori dalla porta, e non cammina soltanto sulle gambe dei politici ma anche, e forse soprattutto, su quelle dei molti “non politici” che a questi si appellano per trovare qualche “scappatoia” poco pulita per servire i propri interessi, promettendo naturalmente ai politici che abboccano un “giusto riconoscimento”.
Un altro aspetto del vociare grillino è sempre stato quello dell’”arriviamo noi e con efficienza metteremo a posto ciò che non va”. A quanto pare la realtà dimostra che non basta la buona volontà, l’elezione informatica, l’encomiabile entusiasmo e le mani pulite (finché restano tali) per risolvere i problemi, giacché la loro soluzione riposa “da sempre” nell’efficienza della materia grigia, nella professionalità ed esperienza che a quanto risulta tuttora non sono un dono innato acquisibile nell’atmosfera dei “Vaffanculo day”.
Né è una dimostrazione recente l’opacità della candidata grillina alla carica di sindaco di Milano, donna senz’altro stimabile, che però sinora si è distinta per un “silenzioso riserbo”, che a quanto dicono i media preoccupa vivamente gli stessi suoi sostenitori e quanti vorrebbero vederla prossimamente nel ruolo di “guida illuminata” di una delle più grandi città del mondo.
Chi scrive queste note, dopo aver a lungo maturato l’esperienza della realtà che si vive nei Consigli di Zona a contatto con i problemi reali della gente, comincia a sentir scricchiolare la fede nel miracolistico grillino che va serpeggiando fra le persone di buon senso, abituate a confrontarsi con programmi “concreti” dove sono indicate le soluzioni “concrete” dei problemi sul tappeto, che non possono essere risolti soltanto gridando “noi siamo i migliori aspettateci che arriviamo”.
Da cristiano mi chiedo anche come i cattolici possano riporre la loro fiducia non avvertendo la contraddizione fra la “rigidità da caserma” che caratterizza il movimento grillino ed il messaggio cristiano che, in omaggio al rispetto della persona umana, si basa sulla più larga partecipazione di idee e di continui confronti nella ricerca della soluzione dei problemi comuni. A meno che qualcuno speri che le soluzioni scaturiscano dal “paranormale mondo misterioso” al quale fa spesso riferimento la cultura casaleggiana. Poiché quel mondo mi è abbastanza noto in tutte le sue distorsioni culturali ed operative, mi auguro che il mondo cattolico abbia un sussulto di ripensamento critico e ritorni, insieme alla ferma richiesta di pulizia della politica, a rivendicare i valori del cristianesimo e la loro applicazione anzitutto in omaggio al buon senso, traendone le debite conseguenze nelle urne.
Giovanni Esposito
Referente di Forza Italia per le 9 zone Milano
Consigliere di zona 6 Capogruppo Forza Italia
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