«Nella graduatoria delle Case popolari, solo 16 italiani nei primi 42»

Milano

Milano 14 Gennaio – Un deja vù che fa male al cuore. Una di quelle ingiustizie che si ripetono sempre ai danni dei milanesi bisognosi. Una palese violazione del buon senso che vede soccombere i diritti di quanti alla città per anni hanno dato lavoro, impegno e amore. Il fatto che nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare del Comune su 42 assegnatari solo 16 siano italiani, significa che le regole di attribuzione vanno modificate, nel rispetto delle esigenze dei milanesi in difficoltà Riferisce Il Giornale “Hassad, Farag, Agdad. Sono questi i cognomi delle famiglie nella «top ten» di chi ha hanno diritto a un alloggio popolare. Ha poco di italiano l’ultima graduatoria pubblicata dal Comune per l’assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica. E tra i primi 42 assegnatari, sono solo 16 i cognomi italiani che compaiono nella lista, pubblicata il primo dicembre, relativa al diciottesimo bando integrativo dell’Erp. A sventolare, con i toni della denuncia, l’elenco in Consiglio comunale e a pubblicarlo sulla sua pagina Facebook è il capogruppo della Lega Alessandro Morelli. Che solleva polemiche e commenti: «Gli stranieri – scrivono i sostenitori leghisti – hanno redditi più bassi e più figli. È ovvio che abbiano requisiti più idonei per avere le case». «Siamo all’ennesima riedizione di una situazione che non posso che definire aberrante – commenta Morelli – È evidente che devono essere cambiate le norme. Ma soprattutto il tema, e uso una parola cara alla sinistra, è quello delle risorse. Se è vero che gli stranieri ci pagano le pensioni e sono così importanti per la nostra economia, com’è possibile che ci siano questi risultati? Non considero una risorsa una persona cui devo pagare casa, assegno familiare, scuola, libri, sanità e quant’altro”. E chiede non più solo cinque anni di residenza come requisito minimo per partecipare ai bandi, ma almeno una decina. Una proposta condivisibile, ma forse andrebbe rivisto l’impianto della normativa, con parametri che riconoscano le situazioni di indigenza che penalizzano gli italiani. Per non dover raccontare ancora quelle tragedie che vedono famiglie italiane vivere nei camper.

1 thought on “«Nella graduatoria delle Case popolari, solo 16 italiani nei primi 42»

  1. IL REQUISITO RESIDENZA DOVREBBE ESSERE PARI A QUELLO PER LA CITTADINANZA, 10 ANNI IN POI E VEDREMO SE LA CULTURA NEL COLTIVARE 4 O 5 FIGLI CHE NON SI INTEGRANO PERCHE LE MAMME LI TENGONO CHIUSI IN CASA TUTTO IL GIORNO DOPO LA SCUOLA NON VANNO NEI GIARDINI NON FANNO SPORT NON FANNO ATTIVITA ESTRASCOLASTICA SONO BAMBINI E BAMBINE CON UN BMI SUPERIORE ALLA MEDIA CON TUTTE LE CONSEGUENZE DANNOSE CHE CAUSA IL SOVVRAPESO. APPENA CHIUDONO LE SCUOLE SPARISCONO AL LORO PAESIELLO PER 3 MESI.
    SPORCIZZIA ODORI NAUSEANTI E DI TUTTO E DI PIU IN PIU VENGONO AGEVOLATI AD AVERE TUTTO GRATIS PERCHE ISEE BASSO IN TANTO GLI ADULTI CHE IN SUBAFFITTO TENGONO AL DOMIILIO,,,SGUAZZANO COL LAVORO IN NERO.
    MENTRE PERSONE CHE VIVONO IN ITALIA DA PIU DE 20 ANNI CON LAVORO DA SOLE CON DIFFICULTA ALLOGGIATIVA NON SONODA CONSIDERARE PER GLI ALLOGGI ERP O ALER…MA QUESTTE SORTE DI SANGUIZUGA SI…

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