Milano 17 Gennaio – Un programma vago. Zero impegni su tasse e sicurezza. Amarcord di Expo degradato da esposizione universale a strumento di politica locale.
La presentazione del programma di Giuseppe Sala non ha chiarito cosa lui vorrebbe cambiare rispetto a Pisapia, ma ha riproposto il suo obbiettivo: unire i voti di moderati e borghesi a quelli della sinistra storica milanese. Per mettere al comando lui che è bravo e sa decidere.
Per fare questa operazione, la stessa di Pisapia di 5 anni fa, si sono sprecate le parole d’ordine: accoglienza, integrazione, inclusione, diritti civili. Il tutto condito anche con sicurezza, casa e lavoro.
Già ma come fare a creare lavoro? Se non levi le tasse ( + 770 in 5 anni) e gli odiosi regolamenti creati dal tuo partito e dai tuoi assessori passati e futuri come fai? Come si crea occupazione e ricchezza se l’edilizia è paralizzata dalla visione statalista della sinistra e se l’altra leva della città, il Commercio, è massacrato da tasse, divieti, regolamenti e misure anti auto?
Sulla sicurezza Sala ha ripetuto le cose che dice Granelli e il mondo buonista. Come si ottiene controllo del territorio se non si usano Vigili e militari? Come si ottiene sicurezza in periferia se non si sgomberano campi rom ed enclave di illegalità ( Via Gola o Via Bolla ad esempio) ? Come si migliora la situazione in periferia se ai centri sociali non si può applicare la legge?
Sala ha sorvolato in assoluto tutte le scelte spinose che un politico che governa con la sinistra deve prendere: aumentare a ancora le tasse o tagliare spesa e mancette ai tuoi sostenitori? Occuparsi di diritti civili al posto del Parlamento o dare priorità ad anziani e bambini? Vendere patrimonio e aziende comunali o lasciare marcire case popolari e periferie in attesa che un fantomatico finanziamento statale ci consenta di intervenire?
Non si è capito nulla di tutto ciò. Si è capito che si rischia un bis di Pisapia, votato per i suoi modi gentili e l’immagine accattivante, e poi dimostratosi il peggior Sindaco di quella Milano che aspira a vivere nel benessere, nella sicurezza, nella libertà.
Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.