Milano 18 Gennaio – Una famiglia borghese: padre, madre e una figlia. Lucio, cinquantacinquenne consigliere comunale progressista, e Ginevra, cinquantenne, chef in carriera, con un passato di lotte politiche e rivolte generazionali, conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando di trasmettere alla figlia Camilla, sedici anni, il loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà e della fratellanza. Ogni occasione è buona per ribadire questi concetti edificanti: a tavola, ascoltando un telegiornale, commentando episodi di vita. Al terzetto si aggiunge l’amica del cuore di Ginevra, Benedetta, erborista alternativa in analisi perenne e ossessivamente a caccia di un compagno, frequentatrice abituale della casa, sui cui abitanti non manca di riversare le sue fragilità. Anche le incombenze pratiche occupano uno spazio importante nella loro vita e la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante occupato da un eccentrico tenente colonnello, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del locale. La ditta è formata da due g uomini: Igli, 35 anni e Lushan, 18. Sono albanesi con una storia simile a quelle che si leggono tutti i giorni: viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità, l’agognato permesso di soggiorno e una ditta, con partita Iva e lavoro in quantità. Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei abituati a situazioni agiate e iperprotettive. E’ questo che Lucio e Ginevra pensano, contemplando la luce che illumina gli sguardi dei due albanesi, pieni di vitalità, voglia di fare, come solo chi ha conosciuto la fame può avere. Un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa ad un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte. A dimostrazione che i vecchi proverbi non passano mai di moda: chi predica bene, razzola male…
In I SUOCERI ALBANESI – Due borghesi piccoli piccoli di Gianni Clementi, Premio Maschere del Teatro 2014 per il migliore autore italiano contemporaneo, affronta con mano leggera vizi e virtù di una famiglia piccolo borghese, con il suo corollario di manie, debolezze, fragilità, furberie, pregiudizi. La regia asseconda il testo, un vero congegno ad alta precisione, in cui i tempi della risata a sorpresa, i giochi di parole, gli equivoci contribuiscono al divertimento del pubblico.
Teatro Carcano martedì, mercoledì, giovedì e sabato ore 20,30 – venerdì ore 19,30 – domenica ore 16
Poltronissima € 34- balconata € 25 – sconti per under 26 e over 65
INFO e PRENOTAZIONI 02 55181377 – 02 55181362 – www.teatrocarcano.com
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.