Milano 21 Gennaio – Ai punti vince Majorino: usando termini sportivi, per il titolo dei pesi piuma, Sala esce distrutto con due punti di sutura, due costole rotte e un sopracciglio andato: gancio, sinistro, destro, uppercut, e Sala finisce alla corde. L’arbitro, Pisapia, alza il braccio a Majorino. E Sala abbandona il ring.
Teatro dal Verme: tutto esaurito. Sembra il revival di Lascia e Raddoppia, questo primo confronto tra i candidati alle primarie del Pd: entra in sala Carmela Rozza vestita da entreneuse. Entra con colbacco siberiano Popi Saracino, ex leader della Statale. Una pianista cantautrice in tenuta da night Copacabana intona una cantilena sul palco.
Quattro leggii di plexigas attendono i candidati. Una presentatrice vestita da Dark Lady accompagna i concorrenti al quizzone.
Poi il colpo di scena: arriva Pisapia, si pavoneggia tra gli applaudi, e si siede davanti a tutti, in prima fila, come per dire : le do io le carte delle primarie.
Davanti ai leggii, Sala capisce che è il momento di osare, e fa una mossa di sinistra, ovvero da dadaumpa, allunga la mano e la fa tremolare. Cerca la mano degli altri candidati, come per dimostrare che tutti fanno squadra: il tuca tuca si risolve però in una pantomima goffa del Quartetto Cetra, che suscita sconcerto. Mr. Sala sembra un corpo estraneo. Cerca di accattivarsi l’apparato Pd, ma sembra Mr. Bean.
Suspence. E qui sembra proprio il revival di Lascia e raddoppia.
I candidati devono rispondere a domandine facili facili dalla stampa zerbino, che le ha preparate in busta chiusa.
Prima domandina sulle tasse: la Balzani svicola, cita la Lega che se le vuole tenere tutte per Milano e parla solo di bilanci. Sala va giù duro: “bisogna trovare un motivo forte per non dare i soldi delle tasse comunali a Roma, e questo motivo è l’Expo”. Sarà. Cita l’esempio di Manchester, ma nessuno capisce. Pochini gli applausi.
Occhio ad abbassare le tasse, dice invece Majorino. Come dire. Occhio ad abbassare la guardia dando meno multe. Applausi sentiti.
Una voce dal pubblico: che cosa vi separa?
Sala parla come un impresario di pompe funebri, senza grinta, monotono: “ Io tutti i giorni sono attaccato in modo idiota da destra. Ma come esperienza professionale (guarda Majorino) noi siamo diversi. Abbiamo in comune solo la passione per lo sport”.
E la platea lo abbandona.
Majorino va all’attacco: arringa, populizza, fa il Fidelcastro, e infine chiede un applauso per Pisapia, il leader maximo. “ Il miglior sindaco d’Italia”.
Sala è costretto ad applaudire, ma si capisce che i suoi applausi assomigliano a manrovesci.
Una voce: la gente in periferia ha paura ad uscire alla sera.
Sala tenta col gancio contro Majorino.
“Dico che è ora di finirla con queste grida contro l’insicurezza. E’ una panzana l’insicurezza: e ho visto la scena del predellino di Berlusconi l’altro sabato al Lorenteggio. Ah, ah, patetico. La insicurezza si risolve nel silenzio, con la tecnologia:” Poi cita l’esempio di Londra, ma nessuno capisce e nessuno applaude.
La platea capisce che Sala è un voltaegabbana, e che si poteva risparmiare la citazione di Berlusconi.
Majorino è tentato dal cazzotto risolutore: “ Nel 2030 noi dovremo rinunciare a Milano alle auto private”. Sentiti applausi .
“ Dobbiamo riappropriarci dei 70.000 alloggi gestiti dall’Aler, e farli comunali” (ovazioni).
“Ma io vorrei capire da Sala se il bilancio dell’Expo alla fine è stato positivo, o è in perdita…”
Tutti si voltano verso Sala, che sbianca: “ Il mio bilancio è in attivo, certificato – balbetta – E se pensiamo a Manchester…”dice con il suo solito aplomb da maggiordomo inglese.
Nessuno lo segue. Tenta di reagire:
“ Il mio sogno è di riaprire i Navigli: in via Senato non ci dovranno più passare automobili..ma solo vaporetti”. Ma va.
Silenzio nell’apparato.
“ Non possiamo permettere che il centro destra governi per altri ventun anni Milano.Noi governeremo”, promette.
Nessun applauso.
E’ KO per l’Expo-manager.
Pisapia si alza allora dalle prime file e fa capire che ha scelto chi sarà il candidato sindaco.
Ha già pronto la fatwa, che però ancora non esterna.
“ Non c’è stata storia, ha vinto per KO tecnico Majorino” chiosa la stampa zerbino; e il gran circo dei fotografi approva la sentenza.
Il reality “Compagni coltelli” continuerà?
“ Ho proposto che si faccia un dibattito così in ogni consiglio di zona” spiega sornione Majorino. Vede la vittoria vicina.
Ha capito che incassa l’appoggio di Pisapia, dell’apparato Pd, della stampa e pure della inconsistente e salottiera Balzani.
Lascia o Raddoppia al Dal Verme è terminato: insomma, l’antipatico Sala lascia e non raddoppia il suo Expo.
Majorino e Pisapia lo hanno riempito di cazzottoni ideologici e il funereo ex direttore generale del Comune sparisce prima che arrivi l’assalto dei fotografi. Nessuna intervista alla stampa, corre a servire a tavola in qualche mensa di Cielle. Tutti circondano l’orsacchiotto Majorino, candidato sindaco populista del Pd, che gongola, quasi commosso.
Si sentiva la mancanza del signor Mike: avrebbe certamente esclamato: “Allegria….”