Ricompare a New York lo zaffiro da 3 miliardi rubato al Four Seasons 20 anni fa.

Cronaca

Milano 23 Gennaio – Fu un furto spettacolare. degno di Arsenio Lupin o Diabolik. Il 14 novembre del 1996, oltre settanta eleganti invitati si trovavano nel salone delle feste dell’hotel Four Seasons di via del Gesù, nel cuore di Milano, per un’esposizione di gioielli. In 26 teche in plexiglass (non blindate) erano esposti 549 pezzi destinati ad essere venduti, cinque giorni dopo, ad un’asta della casa Antiquorum a Ginevra. Alle 14.20 un funzionario, che aveva girato lo sguardo per pochi minuti, notò che era improvvisamente sparito il gioiello più prezioso: un bracciale di diamanti e platino creato da Cartier nel 1923, con un eccezionale zaffiro Kashmir di 65,16 carati. Un pezzo unico, dal valore di tre miliardi di lire dell’epoca. Un colpo da professionisti, che evidentemente si erano mescolati al pubblico indossando abiti eleganti e avevano colto il momento migliore per agire. Dopo il furto il gioielliere proprietario di quella pietra, la casa Horovitz & Totah, ebbe dall’assicurazione un assegno di 1,8 milioni di dollari di risarcimento, ovvero l’importo che sperava di ottenere dalla vendita. E il caso sembrava chiuso. Qualche settimana fa, però, lo zaffiro – o almeno uno molto simile – è riaffiorato a New York, sul catalogo di una casa d’aste. Un tribunale americano ha chiesto che venga restituito entro la fine di gennaio.

La scoperta

Il gioielliere di Ginevra Ronny Totah ha notato, lo scorso novembre, la foto e la descrizione di uno zaffiro del Cachemire stimato attorno agli 11 milioni di euro in un catalogo d’asta. E ha avuto un sussulto. Il bellissimo zaffiro blu, offerto della casa Phillips di New York, era, ne è convinto, proprio la pietra che fu rubata a Milano. «Ho guardato il certificato e mi sono detto: è lui, è lui», ha spiegato in un’intervista. Totah tecnicamente non è più proprietario di quella pietra, in quanto rimborsato dall’assicurazione. Ma, visto lo zaffiro, ha voluto comunque esaminarne il certificato. «Considerando che non c’è in giro nessuna pietra del genere, di quelle dimensioni e peso, era molto probabile che fosse lo zaffiro rubato», ha spiegato. Ne è convinto anche l’americano Donald Palmieri, rinomato esperto di pietre preziose.

Ritirato dalla vendita

Il gioielliere di Ginevra ha contattato la casa d’aste Phillips per esprimere i suoi dubbi. Quando l’assicurazione ha contattato a sua volta Phillips, però, ha scoperto che lo zaffiro era stato ritirato dalla vendita e reso al suo proprietario, il cui nome non è stato divulgato. Infastidita da questa nuova «sparizione», l’assicurazione ha assunto un avvocato di New York, Owen Carragher, per ritrovare la pietra, racconta Ticino Online.

L’ordine del tribunale

L’avvocato ha scoperto che una società con sede nel quartiere dei diamanti della Grande Mela, chiamata «Auction House 43», aveva fornito lo zaffiro a Phillips per la vendita. La società appartiene a Boris Aronov, che controlla diverse altre società, tra cui il banco dei pegni chiamato Modern Pawn Broker, tutte con sede allo stesso indirizzo. Un tribunale ha chiesto ora al Modern Pawn Broker di restituire la pietra per un esame; la società ha tempo fino al 29 gennaio per fare ricorso alla decisione.

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