Milano 24 Gennaio – Mentre i candidati alle Primarie della sinistra sgambettano tra teatri, aperitivi in periferia e risotti alla milanese nei circoli PD per darsi un tono di vera milanesità, c’è un Pisapia che osserva, che tiene col fiato sospeso i suoi fan. Con il compiacimento di chi cova una sorpresa, di chi sta lavorando nei corridoi della politica meno trasparente, di chi finge di meditare una scelta ponderata. E il suo silenzio è assordante. Ma Pisapia sa che può spostare anche il sette o l’otto per cento dei votanti verso uno o l’altro candidato, sa di essere la star indiscussa di una sinistra che ha sognato con lui una Milano che doveva essere e non è stata, ma all’ideologia non serve realizzare, serve perseguire visioni e sogni. Pisapia nella sua visione irreale di uguaglianza ha creato disuguaglianza, nella sua volontà di inclusione sociale, ha escluso i milanesi più poveri, nella sua politica ambientale ha ucciso alberi e lasciato all’incuria periferie e parchi, nella sua filosofia di città aperta all’innovazione ha creato i registri fasulli delle coppie gay. Ma Pisapia è una star. A sinistra, naturalmente. E ad ogni apparizione nel cabaret dei candidati, gli applausi più convinti sono per lui e per quella continuità che da sempre va predicando con estrema convinzione. E se Sala si muove da vincitore, la Balzani da maestrina dalla penna rossa e Majorino da simpatico guascone, è ancora Pisapia l’ago della bilancia. E i renziani hanno capito, soprattutto Sala, coccolato dai vertici del PD, ma non gradito a Pisapia. Perché “divisivo”, con quello sguardo a CL e ai moderati che è tanto renziano, ma poco ortodosso per gli ex comunisti doc. E il battibecco di questi giorni sulle dimissioni dell’ex Commissario dall’Expo, ne è la prova. Sala non è la continuità auspicata da Pisapia. E neppure Majorino che secondo i sondaggi è il fanalino di coda dei tre protagonisti. Dunque, molto probabilmente la prediletta è Madame Balzani che ama i Centri sociali quanto lui, che vuole centralizzare in Comune la gestione delle case popolari, che è bravissima a tassare i milanesi per far quadrare il bilancio. Pisapia parlerà prima o poi e forse sarà determinante presso l’elettorato.
![](https://www.milanopost.info/wp-content/uploads/2021/10/Nene-1.jpg)
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano