I furbetti delle mense ci costano 5 milioni l’anno

Fabrizio c'è Milano

Milano 26 Gennaio  – Nonostante la grancassa sulla lotta all’evasione, sono sempre di più i genitori che non pagano il servizio di refezione scolastica.

Fra scuole dell’infanzia, primarie, e secondarie, sono 14.500 su 77.000  coloro che non pagano i bollettini di Milano Ristorazione, circa il 18%, mentre erano 2100 nel 2001.

Negli ultimi 3 anni ammontano a 15 milioni gli importi degli insolventi: questa cifra viene ripianata dal Comune attraverso aumento delle tariffe o più spesso attraverso fiscalità generale, cioè le tasse che versano tutti anche coloro che non hanno figli a scuola.

Effetto della crisi economica? Puo’ darsi in alcuni casi. Teniamo pero’ conto che le fasce piu basse di reddito sono esentate e che quelle piu ‘ basse pagano 24 euro al mese, una cifra pari a poco di un euro a pasto.

Dunque ci sono molti furbetti : il 39% nelle fasce basse ,ma anche un 8% in fasce alte, sopra i 12.000 euro di reddito ISEE.

Gli insolventi sono addirittura il 54,30 per cento fra i non residenti, un dato generico che racchiude chi è residente in altri comuni ma anche i nuovi nuclei familiari arrivati. Per questo ho chiesto il dato sulle famiglie con cittadinanza non italiana.

Quel che è peggio è che il sistema di recupero delle somme non pagate ha prodotto recuperi irrisori, nonostante cartelle e ingiunzioni, in cui l’amministrazione di sinistra credeva moltissimo.

A questo punto appare del tutto logico fare qualcosa . SI può adottare un sistema di buoni/voucher obbligando le famiglie a pagare prima e alzando le soglie di esenzione per aiutare i veri bisognosi.

Il  Comune di Corsico e’stato molto criticato per aver deciso che i bambini delle famiglie insolventi dovevano mangiare a casa. Ma questo annuncio ha portato al pagamento del 75% degli insolventi, segno che 3/4 di coloro che non pagavano erano furbetti e solo 1/4 aveva reali problemi.

Spiace per i piccoli che nulla c’entrano con genitori evasori ma anche a Milano occorrerà alzare le soglie di esenzione e adottare forme di sostegno a chi si trova in reale difficoltà . Ma la regola della schiscetta da casa o del pasto a casa per chi non paga la refezione scolastica appare l’unica in grado di debellare una forma di evasione che non ha ragione che la giustifichi.

Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia

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