Incensurati arrestati con 150 kg di droga in 2 box. Le chiavi nascoste negli slip di lei

Cronaca

Milano 26 Gennaio – Una volta «piazzati» sul mercato, quei 150 chili di cocaina e hashish avrebbero fruttato almeno un milione di euro. Ma a mandare all’aria i piani di due «insospettabili» fidanzatini ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Vigevano. Il blitz è scattato nella notte tra domenica e lunedì in un appartamento di via Curiel a Rozzano, dove i militari al comando del capitano Rocco Papaleo sono arrivati seguendo a ritroso il percorso dei piccoli quantitativi di coca sequestrati nei locali della movida lomellina. Entrambi originari di Milano, Matteo Vitale, barista di 27 anni con residenza a Vellezzo Bellini (Pv), e la compagna Simona Sellitri, casalinga di 28, avevano eletto questa casa a nido d’amore e quartier generale della droga. I due fidanzati, entrambi incensurati, erano in casa. È stato lui, più guardingo, a farsi venire il sospetto di essere stato pedinato. Nel timore di una perquisizione, ha iniziato quindi a buttare fuori da una finestra sul retro della casa alcune confezioni di cocaina. Ma i carabinieri, che lo stavano tenendo d’occhio, se ne sono accorti, hanno recuperato le bustine e hanno fatto irruzione nell’appartamento. Qui hanno trovato una prima parte della droga. Il grosso è stato scoperto solo in seguito quando, dopo aver perquisito anche la giovane, le hanno trovato negli slip le chiavi di due box. È qui che vengono recuperati, all’interno di due zainetti, i sei chili di coca con lo stemma della squadra di calcio «Barcellona» e il timbro di fabbricazione del Perù. E 145 chili di hashish con il cavallino rampante della Ferrari.

Il sospetto di legami con la criminalità organizzata

Gli investigatori sono convinti che l’hashish sia arrivata dal Marocco attraverso la Spagna, che si conferma così uno maggiori snodi europei nelle rotte internazionali della droga. Mentre per quanto riguarda la cocaina, una volta rivenduta al dettaglio, la sua quantità era destinata a moltiplicarsi per effetto dei successivi «tagli»: da sei chili i pusher ne avrebbero ricavati almeno 40, che sarebbero finiti sui mercati del Milanese e del Pavese. All’interno dei box di Rozzano i carabinieri hanno trovato anche una moto rubata, lo scorso dicembre, a un commerciante di Milano, oltre a numerosi involucri svuotati con tracce inequivocabili di stupefacenti. Quando sono scattate le manette, i due fidanzati non hanno opposto resistenza. Il gip di Milano ha «evidenziato il quantitativo allarmante e il valore considerevole della droga»: gli inquirenti, per questo, sono convinti che quanto scoperto sia solo la punta dell’iceberg. Se la giovane, di buona famiglia e incensurata, era davvero insospettabile, la storia del barista Matteo Vitale e, soprattutto, il luogo in cui era andato a vivere, qualche sospetto avrebbero potuto destarlo. Quando fu arrestato per droga, nel marzo del 1993, il papà Antonino, cugino del pentito di mafia Leonardo Vitale e appartenente a una banda capeggiata da un altro palermitano, Vincenzo Mannino, abitava proprio a Rozzano, in quell’appartamento di via Curiel. (Corriere Milano)

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