Rozzano: Omicidio Tromboni, i Carabinieri arrestano il fratello della vittima

Lombardia

Milano 26 Gennaio – I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno arrestato, per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, Sandro Tromboni, fratello di Luca, il cui cadavere fu rinvenuto all’interno dell’azienda di famiglia, il 20 Marzo 2015.

I militari del Nucleo Investigativo, al termine di complesse e minuziose indagini, hanno demolito l’alibi dell’uomo , portando alla luce i sentimenti di astio e di risentimento che nutriva nei confronti del fratello, la cui uccisione è stata organizzata, pianificata ed eseguita per forti rancori personali e professionali riconducibili alla conduzione della ditta, di cui entrambi erano soci, la Tromboni srl, azienda che produce viti e impiega 30 dipendenti.

Sandro Tromboni
Sandro Tromboni

Per l’accusa, Sandro avrebbe agito perché il fratello stava cercando di ridurre il suo ruolo all’interno dell’azienda. Proprio il 20 marzo, infatti, era in programma un’assemblea dei soci in cui si sarebbe discusso della posizione lavorativa e dello stipendio dell’indagato che la vittima avrebbe voluto fortemente ridimensionare. I dissidi andavano avanti da tempo e già a novembre 2014, avevano portato alla nomina di Luca ad amministratore unico della Tromboni, incarico che in precedenza era condiviso dai due fratelli. In base alla ricostruzione tracciata dagli investigatori, la sera del 19 Sandro sarebbe entrato nel capannone sicuro di trovare il fratello al lavoro. Tra le mani, nascosta in una busta di plastica, una pistola calibro 7.65.

Con questa avrebbe esploso tre colpi, il primo al gomito del fratello,  il secondo all’addome e, l’ultimo, quello mortale, in fronte. La busta avrebbe permesso di evitare la dispersione della polvere da sparo e la caduta dei bossoli (ma uno dei tre fu rinvenuto sotto il cadavere dell’imprenditore). Anche se l’arma del delitto non è stata trovata, la prova dello stub dei Ris di Parma ha permesso di rinvenire tracce di polvere da sparo sulle maniche del giubbotto di Sandro, oltre a particelle del sacchetto di plastica lacerato sul corpo della vittima.

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