Milano 31 Gennaio – Pensare, girare produrre e distribuire un film egualmente sonoro e visivo, dove i non vedenti possono provare le stesse emozioni che può provare un vedente. La sfida del quinto lungometraggio di Juliane Biasi Hendel “Il Colore dell’Erba” è giunta all’ultimo capitolo e va in scena al Cinema Beltrade il 10 e l’11 febbraio. Sullo schermo, su quello di via Oxilia e in contemporanea in altre sale di tutta la penisola, saranno proiettati veri e propri paesaggi sonori, quelli che accompagnano le due giovanissime protagoniste, amiche non vedenti, Giorgia e Giona in un percorso verso l’indipendenza. Concreta, perché è un cammino che “non devono fare tutte sole” e simbolica, perché superano le proprie paure scoprendo un mondo e un modo di vivere il mondo diverso. Più ricco e meno limitato e limitante.
Quando la regista ha deciso di interrogarsi sul significato dell’immagine per il cieco e sul significato stesso di immagine, girando “Il colore dell’erba” per non correre il rischio di trovarsi impreparata ha chiamato al suo fianco Mirco Mencacci, sound designer anche lui non vedente, già collaboratore di Marco Tullio Giordana, Ferzan Ozpetek, e Michelangelo Antonioni. Tutto suo il palpabile ed rimbombante talento di “far vivere gli spazi” nell’universo dei suoni.
Prodotto da Indyca assieme a Kuraj, con il sostegno del Mibact, di Trentino Film Commission, Piemonte Doc Film Fund e Rai 3 (Doc 3) e con il patrocinio dell’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, il lungometraggio in arrivo a Milano regala ai cittadini, soprattutto ai vedenti, l’opportunità di vivere l’esperienza sensoriale unica di un film da vedere “a occhi chiusi”.
“Le protagoniste mostrano come la “paura del buio” riguarda tutti” spiega Biasi Hendel “e il film restituisce questa universalità anche da un punto di vista formale”. Una universalità e una uguaglianza che si riflettono anche in platea. A Milano come altrove gli spettatori vedenti e non vedenti godranno della stessa visione, vedranno allo stesso modo “Il colore dell’erba”. Il 10 febbraio alle 20 e alle 21.30, l’11 alle 21 e alle 22.30,con la presenza in sala di regista, produttore e soprattutto del sound designer Mencacci a raccontare le ghost track del film. (OmniMilano)
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