Milano 1 Febbraio – Ora anche Matteo Renzi riconosce che sulle banche sono stati commessi molti errori. Altro che errori: negli ultimi quattro anni i governi italiani su questa materia (come su altre) non ne hanno azzeccato una. Hanno sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare e adesso ci lecchiamo le ferite. Abbiamo un sistema creditizio azzoppato che, probabilmente verrà acquisito dal capitale internazionale completando così la colonizzazione della nostra economia. Saranno i banchieri di Francoforte, Londra o New York a decidere quali imprese finanziare e quali no. Sarà il modo di dominare il Paese. Gli eserciti non servono più: troppo costosi e troppo rumore con tutti quei cannoni. Il controllo dei flussi di capitale è più efficace e silenzioso. Gli sbagli fatti a Roma sono tanti e tanto palesi da far venire veramente il dubbio che ci sia stata una scelta deliberata di svendere l’Italia
Per anni ci siamo sentiti ripetere che le nostre banche erano solidissime. Così mentre tutti i governi del mondo mettevano mani al portafoglio per rafforzare le strutture del credito, l’Italia continuava a favoleggiare di patrimoni granitici. Inseguendo questi sogni sono fallite quattro banche (Popolare Etruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marche), due sono in condizioni comatose (Popolare Vicenza e Veneto Banca) e altre due in enormi difficoltà (Carige ed Mps). Nel frattempo i crediti marci hanno raggiunto il record di 201 milioni e, secondo le previsioni dell’Abi, cresceranno ancora. Adesso nessuno sa più come uscire da questa situazione. Il progetto della “bad bank”, la discarica in cui far confluire i crediti marci, che Padoan ha ottenuto al termine di una lunga battaglia è una bufala. Bruxelles non ha concesso nulla tranne qualche parola di incoraggiamento. Non a caso i titoli in Borsa sono crollati. Il fallimento delle quattro banche ha fatto perdere centinaia di miliardi a risparmiatori e investitori oltre a creare grandi problemi politici al governo e molta sfiducia verso le banche. Le nuove regole sul bail in sono state approvate dal Parlamento senza che deputati e senatori capissero che cosa stavano votando. Una quantità di errori che ha messo in ginocchio il sistema bancario e minaccia di spegnere le già scarse possibilità di ripresa economica. Solo dei dilettanti e degli incompetenti potevano lasciare che le cose andassero così.
Ernesto Preatoni blog
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