Milano 1 Febbraio – Sotto la ‘Madunina’ fa festa il Milan che affonda 3-0 l’Inter in crisi sempre più palese. Per i nerazzurri ci sono solo 5 punti nelle ultime 6 gare, corredate da tre sconfitte. E’ pur vero che i rossoneri arrotondano il risultato solo nel finale, dopo aver rischiato il pari sul rigore fallito da Icardi. Ma i gol incassati sotto questo aspetto fanno ancora più male. E il nervosismo di Mancini, espulso per proteste a inizio ripresa e che mostra il dito medio ai tifosi del Milan, testimonia una situazione complicata nella quale è difficile capire dove mettere mano. L’esordio di Eder, tutto sommato una discreta partita la sua, non ha dato la marcia in più. Inter ora sorpassata dalla Fiorentina e al quarto posto a 41 punti. La Roma dista tre lunghezze e il Milan, più che mai rilanciato, è a quota 36. Vicino alla zona Europa (Coppa Italia a parte). Sul terreno del ‘Meazza’ l’ormai collaudato 4-4-2 di Mihajlovic prevede Honda e Bonaventura sulle fasce, con Niang e Bacca punte. Mancini inventa un 4-2-3-1 in cui lanciare subito in campo Eder. Ma il nuovo arrivo non è il teminale offensivo, bensì il trequartista (con Perisic e Ljajic) alle spalle di Jovetic. E’ proprio l’ex Sampdoria ha regalare il primo brivido nell’avvio grintoso dell’Inter: su cross di Juan Jesus è pronto sul secondo palo, ma impatta malissimo di testa. Ci prova poi Brozovic dai 25 metri, Donnarumma è un po’ in ritardo e controlla in due tempi. Il Milan impiega più del dovuto a contenere la voglia di fare dei nerazzurri. Perisic e Ljajic si procurano corridoi interessanti sulle fasce di competenza, sbagliando però il cross al centro. Poco dopo la mezz’ora si comincia a vedere il Milan. Il cross di Abate trova pronto alla deviazione Honda, Miranda lo rimbalza in corner. Dalla bandierina va lo stesso giapponese che serve il terzo tempo di Alex; gran colpo di testa del centrale difensivo che sovrasta Santon e non dà scampo ad Handanovic. Al 35’ Milan avanti. Prima dell’intervallo Donnarumma si mette in mostra con un’uscita spericolata sui piedi di Perisic. Palla a Juan Jesus che prova il pallonetto a portiere lontano dai pali, sfera ribattuta comodamente da Abate. Scintille subito in avvio di ripresa. Donnarimma svirgola un rinvio e deve uscire su Eder. Anticipo sul pallone, poi il nerazzurro viene travolto. Damato ci pensa un po’ e lascia proseguire. Mancini si infuria, dice la classica parola di troppo e viene espulso. La spinta dell’Inter si esaurisce nelle iniziative di Eder, che sfida in corsa tutta la difesa rossonera. Il Milan ha buon gioco nell’abbassare i ritmi. Primo cambio nerazzurro con Icardi al posto di Jovetic. L’argentino è due volte protagonista nell’azione che può raddrizzare la partita per i nerazzurri. Su lancio di Ljajic gira in scivolata e costringe Donnarumma alla respinta a terra, poi c’è il contatto con Alex sulla palla vagante. Damato indica il dischetto (70’) fra le proteste vibranti (e probabilmente corrette) dei rossoneri. Ma lo stesso Icardi calcia il rigore sul palo. Gol sbagliato, gol subito, la regola non scritta si materializza al 73’: Niang va via e crossa al bacio per il movimento di Bacca (undicesimo centro in campionato) che arriva in scivolata e chiude la gara. Ma non il risultato perché nella metacampo di un’Inter ormai sotto la doccia si aprono praterie. Al 77’ Santon sbaglia l’uscita, Bonaventura allarga per Niang solo davanti al portiere, Handanovic ci arriva di piede ma respinge proprio verso il franco-sengalese che fa tris.
Mihajlovic mette mano alle sostituzioni da standing ovation: fuori Niang e Bacca, dentro Balotelli (che riesce a farsi ammonire dopo 50”) e Bertolacci. Sugli spalti rossoneri la festa è già cominciata, mentre i cugini nerazzurri lasciano mestamente il ‘Meazza’. (RaiNews)
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