di Claudio Bernieri
musica di Luciano d’Addetta
Milano 4 Febbraio – Due trans in pelle nera dal look tenebroso e dal labbrone siliconato attendono il compagno Beppe al teatro Filodrammatici.
La platea è però semivuota: per lo più vestiti di scuro, (tra 50 sfumature di dark) i pochi militanti dell’Arci Gay in tenuta sobria sembrano un gruppo di single alla Esselunga di viale Papiniano pronti a rimorchiare modelle russe.
E invece è la comunità LGBT riunita dal reality delle primarie del Pd, in conclave per ascoltare il compagno Beppe. Precedentemente Masha Balzani e Orso Majorino si erano esibiti nello stesso teatro, tra scroscianti applausi di trans, lesbiche, gay e apolidi etero. Il compagno Beppe ha voluto invece un rendez vous più intimo, tete-a-tete, ma sui giubbotti scuri dello scarso pubblico si notano i tanti patacconi arancio dei supporter di Orso Majorino, candidato vice sindaco di Masha Balzani, candidata sindaca e clone di Pisapia. Modera il portavoce della sotto-lobby gay della lobby dei reporter di Repubblica, Andrea Montanari, che chiede subito al compagno Beppe se andrà ai prossimi Gay Pride con la fascia tricolore. “ Ci mancherebbe altro” risponde il companero Beppe ”assolutamente sì”.
Un militante gay si avvicina al palco e espone l’annoso problema: “abbiamo dei volontari che hanno difficoltà a fare propaganda gender nelle scuole e negli asili. Istituzionerà questa figura, facendola diventare ufficiale, una volta che sarà sindaco?” Beppe è imbarazzato, ma risponde con una dialettica oscura:“certo, assolutamente sì, ma fatemi prima capire…”
“Abbiamo 23 .000 impiegati comunali, e il dieci per cento si stima sia gay. Avremo un Diversity Manager per loro in Comune ?” “ Assolutamente sì, ma non basta, bisogna puntare sulla valorizzazione delle diversità”. E spiega la sua arzigogolata filosofia di manager Expo: “La Milano internazionale e contemporanea mi troverà protagonista come sindaco: cosa vuol dire essere di sinistra? Favorire l’apertura. La politica è ascolto. E se ascolti, avrai automaticamente la riposta. Quando la società è cambiata, la politica ne prende atto. L’ascolto è nelle mie corde, assolutamente sì”.
Da questo momento in poi, il compagno Beppe assume un atteggiamento da confessore gesuita, e si mette in ascolto della platea semivuota. “I gender e i trans vengono boicottati nelle industrie, non trovano lavoro” interviene una lesbo chic. “ Vedo prematura la loro assunzione. Eh, sì, io conosco bene l’industria, e voi siete visti malino. Non ne vogliono sapere di voi… c’è da fare un lavoro immenso per farvi accettare…”
Una lesbo punk: “A Niguarda ci sono liste d’attesa lunghe di mesi… a Napoli invece il sindaco de Magistris ha aperto consultori e un polo sanitario specializzato. Farà così anche lei?”
Il compagno Beppe non capisce…“ ma qual’è il gap tra bisogno e utilità, scusi? per fare cosa?” chiede. “Ma per le terapie ormonali” “Ah!” “Per cambiare sesso, scusi…” “Certo, assolutamente sì” “ E permetterà la possibilità ai dipendenti comunali milanesi che cambiano sesso di scrivere il loro nuovo nome sul cartellino che si mette sulla giacca?” “Sì, capisco perfettamente il punto, assolutamente sì” “Vogliamo cambiare il nome anche nel cartellino allo sportello comunale, se cambiamo sesso”
Una mamma surrogata moglie di un’altra mamma, insomma un mammo : “nelle scuole e negli asili non si può fare propaganda gender tra le bambine… E i consultori familiari sono tutti cattolici…” “ mi potete dare una grande mano a capire il problema, sì..Io ascolto la contemporaneità, sì sì…”
Uno studente gay della Statale: “Buonasera dottor Sala, in Lombardia ogni anno ci sono duemila casi di Aids…” “Non lo sapevo”
“Bisogna fare qualcosa, come a Bologna, che fanno subito i test…” “Assolutamente sì”
“Pisapia ha già annunciato che la giunta comunale sponsorizzerà il prossimo Gay Pride che si svolgerà prima delle elezioni a nuovo sindaco…Ci sarà anche lei a sfilare con noi?”“Assolutamente sì”
“Il gay pride ha bisogno di sponsor.. di soldi, però…” “Io sono maestro nel trovare soldi dalle aziende… poi mi spiegate bene cosa costa il gay pride e vi trovo lo sponsor giusto…”
“E poi c’è pure il Gay Sport… noi vogliamo fare i campionati di atleti gay, ci darà una mano? uno stadio? Le strutture?” “ Lo sport è un valore in assoluto, assolutamente sì, lo sport ha attraversato la mia vita” “Ci occorre aprire un sportello per immigrati gay , per dare loro asilo politico
Poi dare borse di studio sulla omosessualità, occorre potenziare il cinema lesbico, ecco cosa chiede la città contemporanea” “ ma ehm, il problema degli spazi è enorme soprattutto nelle periferie.. Vediamoci in Comune dopo le primarie..” “Sarebbe disponibile a illuminare di arcobaleno un monumento della città?” “Assolutamente sì, io propongo la Stazione Centrale”
La assemblea è finita. I pochi militanti sciamano mugugnando verso piazza della Scala. Molto complicata la lectio magistralis di Fidel Sala tra i gay milanesi: s’è capito qualcosa? Il comandero Beppe, costretto a raschiare il barile della comunità LGBT per risalire nei sondaggi, inforca così il suo blouson blu da marinaio, e va a mangiare con gli sceneggiatori del reality al Meat grill food, immergendosi nella contemporaneità surreale di queste primarie di prima serata: da non perdere, assolutamente sì.