Milano 8 Febbraio – Non so se la scelta del centrodestra di dichiarare il nome del proprio candidato a Sindaco di Milano dopo le Primarie sia positiva o negativa, ma so che la farsa delle Primarie ha saturato la politica milanese. E non mi piace. Perché l’impudenza della sinistra si è imposta come l’ombelico del mondo, centrale in ogni discussione sul futuro di Milano, nella convinzione che le proprie idee e i propri argomenti siano assolutamente e incontrovertibilmente i migliori. E non mi piace. Perché per la gente un po’ disattenta e occupata a far quadrare i conti della giornata, la pioggia di dichiarazioni, di promesse, di prediche a senso unico sta diventando “l’argomento” su cui discutere. E non mi piace. Perché i giornaloni e le TV amplificano a dismisura un rito “democratico” che azzera la democrazia con brogli e falsi elettori, con una strombazzata “apertura” che è imposizione faziosa e interessata dei singoli competitor. E non mi piace. Perché la verità di queste tanto enfatizzate Primarie, fotografa il malcostume, l’opportunismo e le profonde dissonanze di una sinistra che ha azzerato il buon gusto, la correttezza e la legalità. E non mi piace. Perché “se lo fanno loro”, nonostante le polemiche, le accuse, i colpi bassi, al “volemose bene” del poi tutti dovremmo credere. E non mi piace.
Non mi piace per quel principio di verità e di onestà nei confronti dei cittadini che ogni politico o partito dovrebbe esercitare. Non mi piace per l’accettazione supina e acritica di tanti giornali che sono accecati dalla luce di un’appartenenza e vicinanza ideologica. Non mi piace perché anche queste Primarie hanno confermato che c’è un’area politica che impunemente crede di essere molto “speciale”. A prescindere….
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano