Milano 9 Febbraio – Lo sguardo dell’architetto è ovviamente tecnico e obiettivo, ma spesso rivela il compiacimento o la delusione per quell’amore verso la Bellezza e l’equilibrio formale che rende una città vivibile, piacevole, possibilmente armoniosa e artistica. Gli architetti del blog urbanfile (http://blog.urbanfile.org/2016/02/08/zona-maddalena-quartiere-frua-e-la-galleria-degradata/) amano indubbiamente Milano e scoprono particolari, situazioni, angoli della città spesso dimenticati, per restituirci opinioni e suggerimenti preziosi. Con verità e professionalità. Proponiamo oggi l’analisi pubblicata dal loro blog sul Quartiere Frua e la Galleria degradata: “Parliamo di Piazza De Angeli e del quartiere Frua. Storicamente qui, alla Maddalena, nome storico del borgo sulle rive del fiume Olona (scorreva dove ora si trova via Sacco più o meno), sorgeva la fabbrica tessile De Angeli-Frua, nata nel 1896.
Negli anni Cinquanta la fabbrica si spostò e lasciò vuota quest’ampia area a ovest del centro di Milano. Durante il decennio successivo, con la metropolitana 1 in fase di sviluppo, si progettò di dare al quartiere un volto nuovo e moderno collegandolo direttamente al mezzanino della linea rossa. Si pensò così ad una galleria commerciale che si affacciasse su piazza De Angeli oltre a collegarsi tramite dei corridoi sotterranei alla metropolitana. Il complesso venne studiato insieme alla metropolitana milanese, così da fondere il centro commerciale con la nuova fermata della M1. Si progettarono corridoi pieni di negozi, scale mobili, passaggi; insomma sulla carta un gran bel complesso commerciale che avrebbe dato movimento e prestigio a spazio urbano.
Passarono gli anni e le gallerie a stento si riempivano. Arrivarono gli anni Settanta e Ottanta, che rappresentarono il culmine del degrado per questi corridoi: droga, malavita, degrado ebbero il sopravvento su tutto.
Sono passati quasi cinquant’anni e il complesso residenziale del quartiere Frua, pur essendo abbastanza di pregio, non è mai riuscito a dare la giusta spinta commerciale a queste gallerie.
Ci eravamo passati nel 2013 e ci siamo tornati qualche settimana fa e dobbiamo dire che l’aspetto è rimasto proprio desolante: pochi i negozi aperti in superficie e lunghi corridoi vuoti nei sotterranei, oltre a tutto ancora più degradati di come li trovammo nel 2013.
Perché a nessuno questo spazio non interessa proprio? Potrebbe diventare un nuovo spazio per alimentari, una sorta di mercato comunale. Un peccato sia completamente in abbandono e appaia anche un po’ pericolosa.”
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