Stato infame e ladro

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Milano 10 Febbraio – In Italia l’insolvenza fraudolenta è un’arte il cui principale esponente è lo Stato. In particolare le sue diramazioni periferiche che arrivano a pagare ben oltre i 90 giorni. Solo che, arrivati a questo punto, dobbiamo essere, per una volta, chiari e cristallini. I ritardi nei pagamenti non sono un errore. Non fanno parte di un qualche farraginoso buco nero burocratico. Sto per dire un’enormità. Non è nemmeno colpa di Renzi, lo Stato Centrale è pure abbastanza puntuale. No, il vero dramma è strutturale ed ha a che fare con il centro di spreco più ingente, che si trova, ironia della sorte, in periferie. Sono, in buona sostanza, le Regioni. Le Regioni fanno schizzare ai cento ed oltre i giorni di attesa per l’azienda. Questo porta a conseguenze enormi, soprattutto in periodi di restrizioni al credito dure come ora. Ma porta anche degli immensi vantaggi per le Regioni. In sostanza si tratta di un polmone bancario a zero interessi e senza commissioni di scoperto. Inoltre le aziende, spesso piuttosto piccole dato il nanismo imprenditoriale del nostro Paese, li rende avversari piuttosto semplici da battere. Inoltre, purtroppo, sono anche soggetti fragili, spesso falliscono. E fallendo, diventano i migliori creditori. Dall’altra parte ormai il pubblico è l’ultima spiaggia per tanti piccoli imprenditori di tanti settori. I capofila sono quelli che ci guadagnano, ma le loro lunghe file di fornitori sono quelli che ci campano. Queste lunghe file di schiavi dello Stato, ormai drogati all’ultimo stadio di spesa pubblica, non hanno alcuna forza rivendicativa. E devono sottostare anche alla gogna del DURC. Per essere pagato dallo strozzino devi dimostrare di aver saldato tutti gli oneri che hai con lui medesimo, senza poter compensare pressochè nulla. Questo genera ondate di insolvenza, che a loro volta arrivano a toccare le partite IVA, le quali, però, per difendersi a loro volta dalle pretese ingiuste di uno Stato che perde i due terzi delle cause, devono comunque pagare una parte della sanzione. E’ l’infame Solve et Repete contro cui si batte Sos Partita IVA. Quindi, ricapitoliamo: lo Stato è un pessimo pagatore. Quindi è infame, perchè ti guarda morire e gode nel vederti annaspare. Ma la cosa non si ferma qui. Avete presente Carlo Cottarelli, la spending review ed il taglio della spesa pubblica? Avete presente le partecipate, il buco nero dove finiscono miliardi e miliardi?

Ecco, volevo dirvi che sono esattamente e tutte ancora là. Ed anche queste dipendono dagli enti locali. E vengono mantenute da esborsi miliardari ogni anno dalle Regioni. Queste spese hanno, costantemente, la priorità sui pagamenti alle imprese. Così come ce li hanno i cosiddetti investimenti. Come ce li hanno gli stipendi dei dipendenti pubblici, come ce li hanno le rassegne culturali, le sagre della porchetta e qualsiasi altra spesa che i vostri politici si vanteranno di aver compiuto per il vostro bene. E finchè lo fa Regione Lombardia, posso anche starci. Ma della Regione Sicilia dobbiamo davvero parlarne? Ecco, il problema è questo: le tasse che vi vengono estorte ogni anno servono a questo, ma vengono negate a chi ha onestamente lavorato e rischiato nel farlo. E per questo, possiamo senza timore dire che le tasse sono un furto di stato, ed un furto due volte odioso. Il primo perché sostiene la spesa improduttiva (quasi tutta, a dire il vero) e viene negata ai legittimi creditori.

In sostanza, oggi come non mai l’Italia non è un paese per uomini liberi. E Renzi, se non ha peggiorato la situazione, non sta facendo nulla per migliorarla. E no, nel caso ve lo steste chiedendo, la stepchild adoption non migliora affatto questo disastro.

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