Un nuovo caso Dreyfus per l’Europa: generale della Legione Straniera che protesta contro i clandestini ..

Approfondimenti Esteri

di Claudio Bernieri

Milano 10 Febbraio – Piquemal, chi era costui? E’ il nome di un “caso”. Che forse farà botto come il caso Dreyfuss. Piquelmal è il titolare del  primo arresto in Europa per “comizio d’un militare contro i clandestini”. In Francia il mugugno è di solito tollerato liberamente, né esiste un garante del Politicamente scorretto come in Italia (regna sulla sua poltrona il guru Vittorio Fetri) .

Curriculum eccezionale quello del generale Piquemal. E’ stato il comandante dei migliori reparti francesi: il Nono RGT Paracadutisti, il Secondo RGT Stranieri Paracadutisti nonchè Comandante della Legione Straniera. E’ stato inoltre Capo di gabinetto militare di tre Primi Ministri: Michel Rocard, Edith Cresson e Pierre Bérégovoy. In congedo è stato per 10 lunghi anni il Presidente dell’Unione Nazionale Paracadutisti. Il Generale Piquemal è un’icona in Francia.

piE’ finito in gattabuia. Ha avuto un malore… è stato messo agli arresti domiciliari. E già un eroe. Se il Ministero degli Interni ha deciso di arrestarlo mentre rispondeva placidamente alle domande dei giornalisti deve avere avuto dei buoni motivi. Evidentemente doveva dare un segnale forte a quei reparti dell’Esercito dove altrettanto evidentemente regna il mugugno. Il processo al generale Christian Piquemal, è ora slittato per le precarie condizioni di salute del 75enne ex comandante, ma il caso è aperto… L’alto ufficiale francese era stato arrestato sabato dopo una  delle tante  manifestazioni anti-immigrazione a Calais. Malgrado il divieto del prefetto di manifestare, 150 persone sabato scorso si erano  riunite nel centro della città di Calais per sollecitare lo sgombero  degli oltre cinquemila profughi accampati a Calais. Insomma, una normale  manifestazione della Ruspa che ha però sconvolto la vita della cittadina francese, invasa dai clandestini  e alla quale il governo della gauche non ha saputo  porre  rimedi efficaci. Laissez dimostrare, laissez ruspare…I manifestanti avevano aderito all’appello europeo di Pegida, il movimento tedesco che contesta l’immigrazione indiscriminata e l”’islamizzazione” dell’occidente. «Noi, siamo a casa nostra» e «giornalisti collaborazionisti», alcuni degli slogan anti buonisti urlati al corteo dai legionari. E qui è scattato il Codice Velina. Il discorso pronunciato dal generale Piquemal – riteniamo  grondante di salamelecchi nei confronti dell’Islam pacifista, e della necessità di costruire ponti tra la mafia nigeriana e la Francia-  è stato interrotto dai rudi militari in assetto anti-sommossa, che poi hanno mazzolato  i manifestanti  e arrestato l’anziano ex militare e altri quattro manifestanti, come fossero ordinari black bloc.

Vediamo gli attimi cruciali.

piquemal“Oggi siamo qui come cittadini patrioti per difendere la grandezza e l’identità della Francia perché oggi, soprattutto a Calais, essa è minacciata” stava arringando  il generale, quando è arrivata una prima manganellata. Il generale ha tenuto duro.

“E poi quando vedo i gendarmi che restano a riposo quando risuona la Marsigliese invece di mettersi sull’attenti e cantare con noi — ha aggiunto il generale —, mi dico che il Paese sta morendo. Ma risorgeremo, questo è solo l’inizio, la Francia sta per risollevarsi, succederà qualcosa nei prossimi mesi, è sicuro». Altra manganellata…

“Malgrado questa misura arbitraria e abusiva, e in ragione del numero importante di partecipanti arrivati così come dei mezzi materiali che essi hanno impegnato, noi manterremo la nostra partecipazione. Nei nostri ranghi ci saranno persone vulnerabili e non sarà dunque in questione, in alcun momento, confrontarsi con le forze dell’ordine in maniera che non sia amichevole: delle consegne precise sono state date al personale di sicurezza”. Uno spintone… e terza manganellata.

Poi i gas lacrimogeni, cosa che ha suscitato le parole di fuoco del generale ai microfoni del sito Boulevard Voltaire: “Oggi siamo qui come cittadini patrioti per difendere la grandezza e l’identità della Francia perché oggi, soprattutto a Calais, essa è minacciata[…]. Oggi siamo trattati come cannibali, vedere polizia, forze dell’ordine e militari che trattano i francesi in questa maniera è veramente qualcosa di inaccettabile […]. Succederanno delle cose, nei mesi che verranno, perché non si può accettare che dei cittadini onorevoli subiscano questo trattamento, persone che hanno per molti anni servito la Francia con onore e fedeltà”.

E’ scattato allora l’arresto per “comizio incitante all’odio”. Poi il malore. Preoccupante che l’esercito in Francia mugugni e protesti contro l’immigrazione senza regole. Forse queste le motivazioni dell’Eliseo.. E’ un  sassolino  che potrebbe ingigantirsi, dicono i buonisti  oltralpe: e  arrivare magari in Austria o in Ungheria, o a Lampedusa, dove – come racconta tutta la stampa internazionale ma non quella di casa Fiat, sbarcano i terroristi islamici dai gommoni sotto lo sguardo  allibito dei carabinieri.

Il video della illiberale azione a Calais sta però facendo il giro della Rete e Piquemal, che rievoca il bei film sulla Bandera e sui rejetti della Legione Straniera tra le sabbie del deserto è finito nella hit parade degli eroi politicamente scorretti..tra un desperado Indiana Jones e un Bogart di Casablanca. Lo vedremo a Sanremo per controbilanciare il mammo Elton John ?

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