Anche all’ortomercato tutto da rifare. Zero investimenti in 5 anni

Fabrizio c'è Milano
Milano 12 Febbraio – Se qualcuno volesse ancora una prova del fallimento della sinistra al governo di Milano, basta andare all’ortomercato.
Qui in cinque anni non ne hanno letteralmente indovinata una.
L’ortomercato è una delle ricchezze di Milano. Ci lavorano 8.000 persone e, nonostante le trasformazioni nel settore determinate da internet e dalla grande distribuzione, è un punto di forza non solo per l’economia e l’occupazione ma anche per la qualità della vita di Milano. E’ gestito da una società pubblica, Sogemi, che è di proprietà comunale, mentre i terreni sono del Comune.
Le precedenti amministrazioni non avevano fatto molto, ma almeno avevano preso la decisione strategica: il mercato rimane li nell’area di Via Lombroso. Pisapia e l’ineffabile D’Alfonso, hanno cominciato mandando a casa un ottimo manager, Luigi Predeval, solo perché nominato dalla Moratti, poi hanno vagheggiato di affidare la Sogemi al sistema cooperativo, ma alla fine sono rimasti fermi.sciopero ortomercato
In 5 anni hanno partorito e pagato ben 2 piani strategici ma dimenticato di fare le cose essenziali: fare un investimento per mantenere la catena del freddo, ammodernare il sistema di carico e scarico costruendo delle ribalte, riconnettere le ferrovie, i cui binari  passano accanto all’area, con l’ortomercato.
Nulla di tutto ciò è stato nemmeno cominciato, mentre come al solito sono stati aumentati i canoni di affitto del 30%. La Sogemi ha cambiato in 5 anni vari cda e managers ma ha sempre fatto il contrario di quanto proponevano gli operatori e i lavoratori del mercato ortofrutticolo, dagli orari allo scarico merci. Mai che qualcuno a sinistra si ponesse la domanda: perché il Comune deve occuparsi di vendere cetrioli e cavolfiori?
Ora Pisapia ha accettato le dimissioni di Niccolò Dubini, da lui nominato Amministratore unico un anno fa, che aveva presentato un  piano troppo ambizioso: effettivamente prevedeva investimenti per 450 milioni.
In pratica, come per gli scali ferroviari, si torna alla casella di partenza. Sono passati 5 anni, sono stati fatti errori sulla pelle degli operatori, il prossimo Sindaco dovrà ripartire da zero.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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