Cosa cambia con Stefano Parisi

Fabrizio c'è Milano
Milano 14 Febbraio – La candidatura di Stefano Parisi ha completamente cambiato lo scenario delle elezioni a Milano. Mentre il centrodestra si allarga e includerà una lista civica di ispirazione cattolica e forse anche una di matrice riformista, nel centrosinistra sono guai: Sala non ha sfondato al centro, i grandi nomi sono andati con lui a cena ma poi non sono andati a votarlo alle primarie e cosi ha raccolto solo il voto di 25.000 elettori militanti PD e cinesi. In compenso ora la sinistra recalcitra e  la presenza di un altro candidato sindaco di sinistra (Dalla Chiesa o Civati) è probabile.
Ma chi è e cosa vuol fare Stefano Parisi?
Stefano Parisi è soprattutto un innovatore. Cresciuto da giovane negli ambienti socialisti, fattosi le ossa come capo del Dipartimento Economico di Palazzo Chigi, è stato city manager di Gabriele Albertini dal 98 al 2001 e poi direttore generale di Confindustria. Quindi una lunga esperienza con Fastweb  e poi ha fondato Chili Tv, concorrente di Netflix e Mediaset nella vendita di contenuti digitali. Ha un carattere molto aperto ed è molto curioso e, per usare un espressione milanese, “non se la tira”.
Nei primi incontri con i consiglieri di Forza Italia è apparso concentrato su 3 questioni: abbassare le tasse grazie a una vera riduzione di spesa, mettere la sicurezza al centro dell’attenzione del Comune senza snobismi radicalchic, ripensare completamente i servizi sociali, che così come funzionano oggi, tutelano forse migranti e protetti dai sindacati, ma lasciano abbandonati al loro destino anziani soli, famiglie che hanno perso reddito o con anziani non autosufficienti e sfrattati.
Parisi ha dato un segnale che è finita l’epoca del pressappochismo arancione: la vicenda simbolo di Piazza Castello, con gli Expo Gate dimenticati lì da Pisapia e la pista ciclabile nell’isola pedonale, sarà il primo cambiamento visibile. Via i mammozzoni e strada aperta durante la settimana.
Altre 2 cose appaiono sicure. Non ci saranno cedimenti a centri sociali e violenti che invece Sala dovrà coltivarsi per conquistare il voto di Sel. Una grande attenzione verrà riservata al funzionamento della macchina comunale, con servizi più digitali e un controllo di tempi e obiettivi che il Sindaco sessantottino Pisapia considerava un inutile orpello.
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Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia

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