Di Claudio Bernieri
Milano 17 Febbraio – Sono gli eroi di oggi: si sono visti a gennaio, in congresso, a Pisa, ma si ritroveranno (forse a giugno) a Parigi. L’agenda? “Andremo molto presto a Bruxelles uniti in coordinamento europeo con documentazioni e proposte concrete per rivedere radicalmente le leggi e i regolamenti relativi alla movida. I francesi stanno anche cercando di portare avanti contatti con nostri colleghi in Portogallo, Spagna, Belgio, Germania e Olanda; è in calendario un grande incontro a Parigi, forse a giugno, forse a settembre” racconta la leader del “Coordinamento Nazionale No Degrado e Mala Movida”, la torinese Simonetta Chierici. La chiamano a volte la “pasionaria anti rumore” oppure “quella dei comitati”… (http://nodegradoemalamovida.it/ pagina facebook https://www.facebook.com/NoMalaMovida)
E’ gente comune, che alla notte non dorme, “quella dei comitati”. Non veglia certamente come Marcel Proust, scrivendo la recerche, ma semplicemente è alla ricerca di quiete notturna: vorrebbe sognare, dopo una giornata di lavoro, ma il rumore dei bar entra dalle finestre e interrompe il sonno : bottiglie rotte, filarmoniche di bongos, urla di disperati alcolizzati metropolitani. E’ la movida selvaggia della mala gioventù. E il nome di un comitato fiorentino, ”Ma noi quando si dorme”, pare molto esplicito…(pagina Facebook https://www.facebook.com/manoiquandosidorme/?fref=ts)
Tutto nasce cinque anni fa: per contrastare il fenomeno dei mini bar aperti da pakistani o cinesi, o dei locali fracassoni gestiti spesso da pregiudicati, un comitato milanese di quartiere catalizzò il malessere e l’insonnia dei residenti dei centri storici, da Firenze a Roma a Napoli… Il malessere degli Insonni di tutta Italia confluì infine a Bologna in un Coordinamento nazionale.
L’incontro con l’ avvocato catalano Lluis Gallardo che ha studiato e contrastato la movida fracassona nella patria di origine del fenomeno, Barcellona, ha raffinato gli incontri e gli scopi. A Barcellona chi urla fuori dai locali, chi sgarra con le licenze farlocche finisce in galera.
Niente di questo in Italia.
Intanto un questionario, elaborato da Babette Ottoz , sta preparando un primo dossier sui danni da mala movida:
https://www.uniquest.unito.it/limesurvey/index.php?sid=22671&lang=it.
Gennaio. A Pisa 30 comitati di residenti si sono incontrati per studiare meglio gli obiettivi e arrivare a una proposta di legge contro il lassismo delle amministrazioni che cedono agli interessi delle lobby dei birrai e dei cosìdetti localari, e anche alle ambizioni illegali di tanti spacciatori.
Gli imprenditori della notte spesso latitano, dopo Carosello. I bar diventano ritrovo di balordi, da Bologna a Milano.
Febbraio. Un agguerrito gruppo di legali riunito in “gruppo giuridico” sta calibrando intanto raffinati esposti: ”dopo aver tentato per anni di aprire un dialogo costruttivo per ottenere il rispetto dei regolamenti e delle leggi, siamo costretti ad adire alle vie legali proprio nei confronti di quelle Istituzioni locali che per prime dovrebbero porre la massima attenzione alla tutela della salute delle persone (art. 32 Costituzione Italiana) e alla tutela dei luoghi” spiega combattiva una dei quattro avvocati.
“A oggi sono in corso azioni legali di varia natura da parte di nostri associati: procedimenti legali nei confronti dei Comuni di Brescia, Cagliari e Parma, a Torino è in corso il processo Murazzi, gli amici di Napoli hanno inoltrato una diffida al Sindaco; a Firenze è partita l’istanza promossa dal Comitato “Ma noi quando si dorme?”, con la quale viene messo formalmente in mora l’inadempiente Comune di Firenze.
A Trieste il giudice ha intanto condannato sia il gestore del locale sia il proprietario dello stabile (http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/01/18/news/trieste-due-colpevoli-per-la-movida-selvaggia-1.12798239)
A Bologna il Consiglio di Stato ha dato ragione ai residenti
Gli amici associati di Milano hanno inoltrato, tramite un messaggio ufficiale del Coordinamento, una richiesta di audizione al Governatore della Regione Lombardia e agli assessori competenti per valutare e discutere modifiche costruttive alla legge regionale che regola la movida”
Ma ora, grazie a Gallardo, la rivolta al rumore diventa europea: il comitato Vivre Paris (http://www.vivre-paris.fr http://www.vivre-la-ville.fr) sta organizzando insieme a Gallardo il primo incontro dei comitati EU antimovida selvaggia.
Non si tratta, insomma, di quattro vecchiette che protestano per le bisbocce notturne dei bamboccioni sotto casa. “Movida selvaggia vuol dire degrado ambientale, monumenti invasi dall’orina, spaccio di droga. E nasconde tanti interessi” spiega ancora l’avvocato.
Racconta un volontario di un comitato milanese: “I bar della movida selvaggia, che non rilasciano scontrini fiscali, come in certe vie del Ticinese, hanno un fatturato di diecimila euro a notte. La Guardia di Finanza non interviene. Siamo soli a contrastare l’evasione fiscale e anche il fenomeno dell’alcolismo giovanile: e poi non dimentichiamoci del marketing criminale per lanciare nuove droghe sul mercato.. E infine, il riciclo di soldi sporchi attraverso la “lavanderia” dei locali: altro che il trito slogan “la città deve vivere di notte”…. ”.
Un esempio? Sempre a Milano: le colonne di san Lorenzo e la chiesa paleocristiana vengono lasciate al buio di notte dal Comune per permettere che si svolgano rave party. Un suk dove si fronteggiano imprenditori della notte e due bar di un noto pregiudicato che vende superalcolici da asporto senza rilasciare scontrini e senza servizi igienici.
E’ stato girato anche un docu film, LA NOTTE DEI BONGHI VIVENTI, su questo sabba continuo metropolitano (quattro puntate: https://vimeo.com/138959286, https://vimeo.com/139106561, https://vimeo.com/139198843, https://vimeo.com/139492327 )
La zona è ora collassata: spacciatori nigeriani di eroina, sviluppo senza controllo dell’alcolismo giovanile, urla notturne di punkabbestia, bongos, scippi rapine, paura tra i residenti.
La movida bella pare finita. La notte è piccola per noi, cantavano le gemelle Kessler. Ora nei centri storici delle città italiane invase dallo sballo la notte pare infinita e invivibile e pochissimo romantica.
A Parigi, nel centro del divertimento notturno, del can can, della belle epoque, gli eroi delle notti insonni si incontreranno tra breve per contrastare le bevute selvagge sui marciapiedi, i bongos e lo sniffo sotto casa. La hemingwayana “festa mobile” pare davvero finita.