Milano 20 Febbraio – Mercoledì, in zona 9, si è discussa la riqualificazione della caserma Mameli. Ovviamente ignorando quasi del tutto le rivendicazioni di chi, quel luogo, lo chiamava casa. Di seguito l’intervento che i Bersaglieri avrebbero voluto fare integralmente. L’intervento è stato accorciato perché, prima di loro, avevano dovuto esibirsi degli inviati del Politecnico, che avevano come missione quella di spiegare ai cittadini quanto fosse importante la partecipazione dei cittadini. Mangiandosi minuti preziosi parlando, sostanzialmente, del nulla. È stato, inoltre, rimaneggiato in seguito ad una aperta ostilità della platea alla nomina dei Bersaglieri. Ostilità, in effetti, rientrata quando, a seguito del richiamo alla partecipazione alla guerra partigiana dell’unità Giolitti del Terzo Reggimento, ho chiesto ai contrari se stessero, per caso eh, infangando la memoria resistenziale di Niguarda. Pavlov testò le sue teorie sui cani solo perché i comunisti erano meno socievoli.
L’intervento:
– Ringrazio il Presidente per avermi concesso la parola
La nostra idea per la riqualificazione di questa Caserma, per questo monumento al senso civico degli Italiani e dei Milanesi vuol volare alto. Non ci interessa, né ci potrebbe interessare dato il nostro statuto, una parte attiva nella gestione degli spazi. Ma l’amore che ci lega a questi luoghi ed alla nostra divisa ci suggerisce di condividere con voi alcune riflessioni.
La prima, la più importante e la più solenne è la dedica del parco al Terzo Reggimento Bersaglieri, con apposizione di una lapide. Voglio ricordare che il nostro è il reggimento più decorato di Italia. È, inoltre, cittadino onorario Milano. È un nostro concittadino esattamente da settant’anni, dal 1946. al suo interno confluì anche un battaglione, il Giolitti, che fece la guerra di Liberazione. Ma non fu solo corpo di guerra. In tempo di pace fu decorato per il ruolo di altissimo profilo avuto durante l’alluvione di Vercelli nel 1968, ricevendo una Medaglia di Bronzo al Valor Militare. E prima ancora nella battaglia più dura, quella contro il fango che minacciava di soffocare il nostro passato in terra Fiorentina, nel 1966.
Oltre a questo ci permettiamo di suggerire che nel parco vi sia anche un centro polivalente per anziani, dotato di biblioteca multimediale con una o più aule studio per gli studenti Universitari, in maniera da valorizzare le eccellenze di questo territorio, come l’università Bicocca.
Ultimo, ma non meno importante un centro di riabilitazione, pensato soprattutto per gli anziani. Chi ha costruito questo paese, riedificandolo dalle macerie, non dovrebbe essere condannato a crollare a sua volta, nel silenzio e nell’oblio.
Vi ringrazio per l’attenzione. –
Qualcuno ha chiesto se ci sia la possibilità che qualcosa di tutto questo venga realizzato. Io non voglio escluderlo. Ma la parte amministrativa sembrava molto più interessata a realizzare palazzine, palazzi, torri ed un centro commerciale, che centri di riabilitazione per anziani. È il tragico destino dei rossi. Nascono rivoluzionari e muoiono palazzinari.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,