Di Svetly Lenets
Milano 22 Febbraio – La Lavanderia del Ticinese inaugura i creativi “Tavolini- Bicicletta”. I cultori e gli studiosi del design industriale sono avvertiti.
Zona Movida selvaggia, al Ticinese Bronx, dove i bar per i nottambuli spuntano come i funghi.
Bar lavanderie… dicono i residenti imbufaliti coalizzati nei combattivi comitati (la Cittadella, lo storico Parco delle Basiliche, le canterine Mamme del Parco): locali che spesso sono di facciata, in quanto non lavano i panni sporchi bensì riciclano capitali non proprio limpidi di associazioni benefiche del sud e dove lo scontrino è problematico.
Il successo commerciale di piccoli ritrovi per studenti della Cattolica e della Bocconi ha comunque portato in zona Lavanderie decine di sfiziosi club per tiratardi che allietano le nottate dei residenti colpiti da insonnia. Un gruppo di creativi imprenditori della notte ha così inventato in corso Ticinese il “tavolino esentasse”, da posizionare davanti al proprio ritrovo. Non sul marciapiede, con regolare tassazione comunale per occupazione di suolo pubblico, ma da posizionare sulle strisce del parcheggio, sui preziosi posti macchina, che gli abitanti si contendono alla sera.
Ed ecco l’idea vincente e “ in nero”: l’officina Motorcyles di Corsico, specializzata in biciclette su misura, ha saldato quattro velocipedi, creando un mostruoso dehors ambulante abusivo dal design che ricorda vagamente un risciò cinese: quattro ruote, quattro selle, due tavolini ribaltabili su cui posizionare i bicchieri del chupito selvaggio del Ti-cinese.
Da una vetrina del locale prospiciente, un enorme maxi schermo trasmette di sera le partite di calcio che i bamboccioni notturni possono gustare, sedendosi sul “risciò” abusivo, che ha quattro posti esentasse.
Due enormi catene inchiodano infine il “quadrucìpede” a un cestone di ferro, che i gestori del locale posizionano abusivamente in mezzo al parcheggio pubblico della strada e davanti alle vetrine del locale : le auto parcheggiate disturbano l’andirivieni dei bamboccioni notturni che bevono e chiacchierano davanti al ritrovo cult.
Design selvaggio da premiare? Chissà.
I gestori creativi del locale hanno avuto una idea veramente originale per impedire il parcheggio regolare dei residenti, occupandolo con dei “tavolini bicicletta” di difficile identificazione, mimetizzati nel traffico locale. Ma il geniale espediente ha resistito solo alcune sere di movida selvaggia.
I residenti hanno investito il “quadrucìpede”, demolendolo, e riappropriandosi dei posti macchina. Anonimo ladri hanno rubato una ruota e le selle, che ricompariranno certamente nel mercatino dei ladri equosolidali e multiculturali di piazzale Cuoco.
Da sei mesi il rudere dell’abusivo “risciò” giace così indisturbato sul marciapiede di corso Ticinese, tra le continue lamentele delle mamme che con i passeggini raggiungono, sullo stretto marciapiede, il vicino parco delle Basiliche. Un esempio di archeologia dell’abusivismo commerciale.
Così, dopo i tavolini in nero inventati dai gestori del bar per bypassare la tassa comunale sull’occupazione del suolo pubblico, ecco il magico e rapidissimo intervento del Comune: da sei mesi i residenti telefonano alla agenzia Arena, proprietaria dei locali, ai Vigili Urbani, alla sovraintendenza alle Belle Arti, alla Polizia, all’assessorato al Commercio, alle guardie ecologiche volontarie, persino ai boy scout per far togliere il marchingegnoso risciò abusivo. Nisba. I Vigili, se passano, si voltano dall’altra parte. Nessuno multa il bar, nessuno interviene presso Motor Cycle di Corsico che ha creato il “quadrucipede”, nessuno allerta l’agenzia Arena… Un esempio di come la malamovida la fa da padrona nella Lavanderia Ticinese, sberleffando le leggi comunali e incrementando il degrado ambientale. Fino a quando?
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