Feci e degrado in via Torino, rimpatriata la rom del pestaggio al commerciante

Cronaca

Milano 25 Febbraio –Rimpatriata in Romania la donna rom che, come denunciato da diversi commercianti della zona, ha degradato per mesi e mesi la zona tra via Torino, via Soncino e via Stampa a Milano.

Tommaso Murò, un commerciante che vive e lavora nella zona delle Colonne di San Lorenzo e che aveva  denunciato più volte il degrado provocato dalla donna,  era stato aggredito e picchiato due volte in pochi giorni.

tommaso muròQuando l’uomo aveva contattato la polizia locale perché gli operatori Amsa rimuovessero feci e urina di fronte all’ingresso della sua abitazione, la suddetta rom, probabilmente infastidita, aveva tentato di sottrargli il portafogli dalla tasca, ma la denuncia non è stata accolta dalle forze dell’ordine in quanto il reato non era stato effettivamente consumato.

L’intervento dei carabinieri aveva ancor più infastidito la donna, tanto che domenica 7 febbraio, intorno alle due, Tommaso era stato affrontato da un connazionale romeno della clochard all’interno del condominio. Il commerciante aveva così dovuto subire a botte, calci e spintoni oltre al furto del portafogli. Andandosene l’aggressore si era accomiatato con un sibillino «Ti ringrazia».

Secondo il racconto di Tommaso, a questo punto la denuncia era stata presa in carico, ma i carabinieri gli avrebbero riferito che non sarebbe stato possibile allontanare la donna dall’area, in quanto «il comune di Milano consente a queste persone di restare in strada, ovunque possano trovare riparo, per l’emergenza freddo».

La sera del 12 febbraio però l’energumeno si era rifatto vivo sempre davanti a casa e questa volta Tommaso si era preso un pugno in faccia e, caduto a terra, si era trovato immobilizzato con fascette da imballaggio al collo. Dopo un ulteriore pugno, aveva ricevuto un nuovo ‘saluto’ : «Non era contenta del lavoro che ho fatto domenica, voleva un altro ritocchino», riferisce di aver sentito Tommaso.

 Il 21 febbraio la clochard è stato condotta in questura, dopo che era stato accertato che la cittadina aveva un precedente per pedofilia e da gennaio aveva ricevuto un foglio di via. Verificato il mancato rispetto di tale rimpatrio, l’Ufficio Immigrazione ha rimpatriato la donna in maniera forzata.

 

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