Lecco, ‘taroccavano’ i contachilometri per il mercato delle auto usate: arrestati

Lombardia

Milano 26 Febbraio – Ringiovanire le automobili diminuendo i chilometri che appaiono sul contachilometri delle auto usate che poi venivano rivendute da concessionari di mezza Lombardia era la loro specialità. Per questo quattro persone sono state arrestate dalla polizia stradale di Varese, su mandato della procura di Como, per associazione a delinquere e frode in commercio. Altre 12 persone, tra le quali alcuni concessionari delle province di Varese, Como e Lecco, sono state denunciate.

Gli arrestati sono Marco e Alex Gandini, titolari di un’officina a Lecco, che si occupavano della “marcia indietro” dei contachilometri di molte vetture provenienti da alcuni autosaloni della zona. Ai domiciliari due fratelli titolari di una concessionaria, che avrebbero fatto da tramite con altri colleghi indagati.  Il giro d’affari complessivo era di un milione e mezzo di euro, il guadagno di Marco e Alex Gandini era di 200mila euro. I due riuscivano a truccare ogni giorno una ventina di auto. Per scoprirli gli inquirenti si sono finti acquirenti in cerca di auto usate.

Lecco, contachilometri ‘taroccati’ per il mercato delle auto usate: 4 arresti

  • IL SISTEMA. Per ringiovanire un’automobile però non basta abbassare il numero dei chilometri visualizzati sul cruscotto, bisogna anche rendere marginali i problemi estetici derivati da un utilizzo intenso della vettura. La polizia ha scoperchiato un sistema articolato che comprendeva anche meccanici e carrozieri il cui compito era quello di sistemare graffi, ammaccature e difetti dati dal tempo e di rendere automobili vecchie anche di 10 anni più appetibili per gli acquirenti. Dopo la fase estetica intervenivano tecnici specializzati in elettronica, che provvedevano a far tornare indietro i contachilometri delle vetture.LE VENDITE ONLINE.  I veicoli rimaneggiati venivano messi in vendita prevalentemente su Internet, dove i potenziali acquirenti sono più numerosi, e di conseguenza aumentano anche le possibilità di trovare qualcuno che cada nell’inganno. Le automobili arrivavano sia dall’Italia che dall’estero, e quasi sempre erano vetture dismesse dalle aziende di noleggio, ossia automobili che, nonostante fossero immatricolate da pochi anni, avevano percorso parecchi chilometri; meno difficili da svecchiare esteticamente e facili da vendere con una percorrenza dichiarata inferiore rispetto a quella reale. Con i contachilometri analogici la truffa era più difficile, in quanto per “tirare indietro” i numeri si doveva compiere una complicata operazione facilmente smascherabile da un occhio esperto. Oggi i software per togliere chilometri dagli indicatori elettronici si possono trovare facendo una semplice ricerca sul web.

(Repubblica.it)

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