Milano 26 Febbraio – A malincuore le aveva detto di no. Credeva, semplicemente, di rispettare la legge e non di farle un torto. Eppure Roberta lo sapeva, sentiva che quello era un suo diritto. E aveva ragione.
E’ finita bene, la storia di Roberta, la ragazza di Milano “respinta” lo scorso 10 gennaio al cinema Arcobaleno perché in compagnia del suo Rasta, un labrador di sette anni. “Non si può entrare in un cinema con un cane”, le aveva fatto notare il responsabile del cinema.
Roberta, non convinta, aveva chiamato il 113 e l’operatore della centrale operativa aveva fatto il possibile per convincere il direttore del locale. Nulla da fare. Tutto inutile.
La ragazza, però, non si arresa: con l’aiuto della polizia si è rivolta ad un’associazione che si occupa dei diritti dei disabili, la “Blindsight Project”, e ha mostrato, legge alla mano, che aveva ragione.
Esiste infatti una legge, la n. 37 del 1974, che permette ai cani-guida di poter accedere in qualunque luogo.
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