Senzatetto: da Regione Lombardia massimo sostegno a vulnerabilità, da Governo risposte deboli

Lombardia

Milano 27 Febbraio – “La gestione delle povertà acute, come nel caso dei senzatetto, come sa bene anche l’assessore alle politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, è stata presa in mano con determinazione dal Governo che ha messo in campo però risorse inadeguate”. Lo ha detto l’Assessore al Reddito di Autonomia e Inclusione sociale di Regione Lombardia Giulio Gallera.
“Il Governo – ha detto Gallera – attraverso il Piano Nazionale di contrasto alla povertà, prevede un reddito di cittadinanza di 300 euro al mese a coloro che hanno un Isee fino a tremila euro, quindi anche ai senzatetto. Peccato che per questo Piano, di cui il premier Renzi va particolarmente fiero, il governo abbia stanziato solo 800 milioni per quest’anno e un miliardo per il 2017. Risorse un po’ scarse dunque e assolutamente inadeguate, se si pensa che nel nostro Paese per far fronte alle grandi povertà si stima che siano necessari circa 7 miliardi di euro. E se si pensa che solo Regione Lombardia, per il 2016, ha stanziato 200 milioni di euro per il Reddito di Autonomia, misure a sostegno non delle povertà acute, ma di quelle persone che si trovano in uno stato di vulnerabilità e che a causa di eventi particolari, come la perdita del lavoro, la nascita di un figlio o la presenza di una disabilità all’interno del nucleo familiare, rischiano di perdere la propria autonomia economica e sociale. Puntualizzato tutto questo – ha detto ancora Gallera – ricordiamo che Regione Lombardia, solo nel 2015 ha destinato ai Comuni, nell’ambito della programmazione sociale, 58 milioni di euro del Fondo Nazionale per le politiche sociali, per interventi e misure per facilitare l’inclusione sociale e l’autonomia di soggetti svantaggiati tra cui i senza fissa dimora. Per rendere ancora più efficace le azioni a sostegno dei soggetti fragili e svantaggiati della nostra regione, stiamo studiando, infine, un modello di rete di inclusione sociale che coinvolga Regione, Enti locali, terzo settore, sindacati e fondazioni”.

Milano Post

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