Milano 1 Marzo – Raramente si parla delle attività di Milano-Città Metropolitana, perché c’è ben poco da dire. Dopo l’infausta legge Delrio sull’abolizione delle province e la conseguente suddivisione delle competenze dell’ex Provincia tra Regione e Comune, il silenzio sul lavoro di Milano- Città Metropolitana è stato interrotto poche volte per denunciare un buco nel bilancio e per le ritorsioni dei dipendenti allo sbando. Qualche giorno fa un reportage di Liberoquotidiano segnalava “Il deserto di Palazzo Isimbardi. Città metropolitana è entrata a pieno regime da più di un anno, ma se fate un giro tra quei corridoi a due passi da Porta Venezia, a Milano, non ci troverete (quasi) nessuno. Sono le undici e mezza di giovedì mattina: dovrebbe essere l’orario di punta, con gli uffici pieni e i computer accesi. Invece niente: porte chiuse, luci spente, ascensori deserti. Non si sente nemmeno il ticchettio di chi scrive alla tastiera del pc. Le stanze dei consiglieri metropolitani sono al primo piano. Era in programma la Commissione Affari generali, ma è saltata alle 16.30 di mercoledì. Ai diretti interessati è arrivata una comunicazione di poche righe: «La riunione è rinviata a data da destinarsi». Il motivo, non si sa. Tanti saluti e grazie.”E un dipendente spiega “«Non si riunisce nessuno, il lavoro spesso lo fanno i funzionari. Tolta la votazione statutaria, da quando è stata istruita la Città Metropolitana a novembre di due anni fa, credo che non ci sia stata una volta sola in cui erano presenti tutti e 24 i consiglieri col sindaco” Ma il sindaco, cioè Pisapia, aveva ben altro a cui pensare.. pensava ad avviare il Teatro Metropolitano. Perché l’amministrazione del quotidiano forse è noiosa, forse non è ideologicamente consona alla sua creatività. E allora, riferisce Affari Italiani, un Pisapia molto contento di sé ha dato l’avvio ai lavori di ristrutturazione del Salone di via Dini, che diventerà sede del primo Teatro Metropolitano. “Sarà uno spazio innovativo dove saranno valorizzati, accanto all’attività teatrale, i temi della conoscenza e dell’inclusione, con laboratori, mostre, incontri e attività educative e ricreative. Un luogo in cui dare continuità al lavoro sul territorio di esperienze teatrali e culturali avviate negli anni scorsi, aperto alle più svariate esperienze artistiche e capace di sostenere chi investe le proprie energie e la propria passione nel teatro, che è cultura, fantasia, arte e creatività”, ha dichiarato il sindaco Pisapia. Sono parole importanti, che volano alte nel cielo della cultura, ma che dimenticano gli edifici scolastici pericolanti, i bus per i disabili, la sicurezza delle strade in prossimità delle scuole ecc. ecc.
Nell’eterno teatro rappresentativo del peggio, gli attori di questa Giunta potranno trovare una collocazione, in futuro, nel Teatro Metropolitano.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano