Milano 2 Marzo – La formula dell’utero in affitto non convince nemmeno Laura Boldrini: una mezza presa di distanze, mitigata dalla formulazione degli auguri per il nuovo arrivato, è stata pronunciata verso Nichi Vendola dal presidente della Camera.
«Personalmente ho molte riserve sulla maternità surrogata – ha spiegato – È un tema molto delicato soprattutto quando si ha a che fare con giovani donne straniere. È una pratica che si presta allo sfruttamento». Poi mettendo da parte i dogmi legati alla mercificazione del corpo femminile, ha fatto arrivare all’ex governatore della Puglia i suoi rallegramenti: «Faccio i miei migliori auguri a Vendola e Testa per il bambino Tobia». La Boldrini ha poi solidarizzato con il leader di Sel, oggetto di pesanti attacchi sulla rete: «Mi auguro che non continui l’assalto alla loro scelta individuale. Nessuno può esprimere pareri così pesanti contro un bambino che è nato». A Bari, intanto, la famiglia Vendola si prepara ad accogliere il nuovo arrivato: «Siamo già pazzi di Tobia Antonio», ha detto la sorella di Nichi, Patrizia.
Il premier Matteo Renzi, di contro, ha polemizzato con il movimento del Family Day che si prepara a contrastare le riforme: «Che c’entra la difesa della famiglia con la riforma del Senato? Che c’entrano le coppie omosessuali con la cancellazione del Cnel? Nulla. Se mi inviteranno andrò nelle parrocchie, come nelle realtà del volontariato, a dire il perché è giusto che la riforma passi». Sullo sfondo resta la politicizzazione del caso della paternità di Vendola. Se l’ex rivale comunista, Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, si riconcilia con Nikita in nome della «lotta contro i nazisti del terzo millennio», il settimanale «Famiglia Cristiana» critica il leader di Sel: «Per soddisfare un suo desiderio il paladino dei poveri e degli oppressi è andato all’estero come un facoltoso signore, ha reso orfano della madre un bambino e ha eluso la Costituzione e le leggi della Repubblica. Ma non era un uomo di sinistra?». Duro anche il deputato Basilio Catanoso (FI): «Fossi il ministro dell’Interno, al rientro di Vendola e del compagno, chiederei immediatamente il fermo della coppia». C’è anche la presa di posizione dei Medici Cattolici Italiani: «È intollerabile – attacca il presidente Filippo Boscia – che il diritto al figlio venga celebrato prima di tutto, oscurando lo sfruttamento delle donne e volutamente ignorando il destino dei più piccoli, innocenti senza voce. Forse la più grande forma d’amore potrebbe essere proprio la rinunzia ad un figlio ad ogni costo». E proprio ieri il gup di Taranto ha confermato il rinvio a giudizio di Vendola e altri 46 per il reato di disastro ambientale dell’Ilva.
Michele De Feudis (Il Tempo)
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