Facce inquietanti a destra? Caro Sala, ma va a ciapà i ratt…

Attualità Milano

Milano 6 Marzo – Toh, guarda quei tipi là, con quella faccia un po’ così, con l’espressione un po’ così, come cantava Paolo Conte. Non vi sembrano un po’ inquietanti? Tra tutti spicca Sala, sì lui, il candidato sindaco, quello di destra che si candida con la sinistra, quello che per anni ha lavorato con la Moratti, il manager borghese da salotti buoni, sala che guevarache non ha mai frequentato periferie e centri sociali, e che adesso però si atteggia a Che Guevara, o forse Beppe Guevara in versione meneghina, gioca a fare il rosso, anche se non può esagerare troppo col rosso, perché è un pur sempre una creatura del renzismo, primogenito del Partito della Nazione. E tutta questa storia qua, questo strambo miscuglio di biografia professionale e improvvise illuminazioni partitiche, non vi sembra politicamente inquietante?

No, perché ieri proprio lui, Beppe Sala, il pasionario renziano e già morattiano, ha definito «abbastanza inquietanti le facce dietro Parisi», cioè di quelli che appoggiano il suo sfidante, con un disprezzo antropologico, quasi lombrosiano, che suona insopportabile a chi non è abituato a giudicare le persone dai volti o dai nomi, semmai dalle storie, dalle idee e dai fatti. Fortuna che a destra l’hanno buttata sul ridere e hanno fatto a gara, su profili Twitter e Facebook, a postare foto di facce buffe, simil-inquietanti, ad atteggiarsi simpaticamente a brutti ceffi come voleva Peppone, facce inquietantidalla Gelmini a Pietro Tatarella, dal salviniano Morelli alla Sardone più qualche bella consigliera destrorsa che di brutto, pure a sforzarsi, non aveva proprio niente.

Ma il gioco è riuscito. A fronte della pretesa superiorità morale, etica ed estetica della sinistra, il rimedio migliore è replicare con l’ironia, ché una risata (o uno sghignazzo, visto che parliamo di “facce inquietanti”) li seppellirà tutti.sardone inquietante

L’altro rimedio è rigirare la frittata, usare la frase di Sala come boomerang e dimostrare quanto siano inquietanti politicamente, oltre alle sue dichiarazioni, anche le facce di chi lo accompagna o prova a corteggiarlo. Metti ad esempio quel Denis Verdini che adesso, dopo essersi autoimbarcato nella nave renziana, prova a infilarsi dentro pure la barca di Sala, con il rischio concreto di farla affondare o di farla sbilanciare un po’ troppo al centro. Parliamo di quel Denis Verdini che fino all’altro ieri era berlusconiano di ferro, il braccio destro, l’uomo ombra, il factotum di Silvio, e che da qualche tempo a questa parte si è scoperto renziano e quindi “saliano”, rifacendosi una verginità, da eroe del trasformismo qual è. E così ora non manca di far dire al suo uomo fidato Vincenzo D’Anna che «è certo che sosterremo Sala», mentre Sala finge di non saperne niente e replica che Verdini è un furbacchione. Questo lo sappiamo, per carità, ma ciò non toglie che ora per Peppe, con quell’appoggio ingombrante di Denis, saranno Sorci Verdi(ni). Che rischiano di fargli perdere voti, oltre alla lettera inziale: da Sala diventerà Ala, come il partito di Verdini…

E che dire della signora Balzani, migliore nemica di Sala alle primarie, delfina, erede, figlioccia designata da Pisapia per la successione, e poi scalzata dal voto delle primarie e ora costretta a ritagliarsi un posto al sole. Con quella faccia (tosta) un po’ così adesso, pur di ottenere una poltrona a vicesindaco, è disposta a inghiottire il boccone amaro, e far la raccatta-voti per Sala a sinistra, nell’area arancione, dove la signora è forte e gode di buona fama. Giravolte inquietanti, siamo d’accordo, sostegni da destra a sinistra che dovrebbero far perdere la faccia a chiunque…

Ma non a Beppe e alla sua combriccola. Perché alla fine, si sa, per stare al potere bisogna avere facce come il c…uore: che va dove lo porta la poltrona.

Gianluca Veneziani (L’Intraprendente)

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