Milano 11 Marzo – Ai Navigli c’è la Darsena, rutilante di luci, irrispettosa della propria Storia, ristrutturata come un Luna Park per far vedere che… per riempire gli occhi di colori illusori: tutto all’insegna dell’apparire, dello sfavillio, nonostante i borbottii dei residenti, nonostante l’illogicità estetica denunciata dagli urbanisti. Ai Navigli ci sono crepe e cedimenti negli angoli in cui la movida non arriva. Ai Navigli quell’atmosfera della Vecchia Milano che parlava meneghino, che si beava di allegria improvvisata, di artigianato, di operosità condivisa, non c’è quasi più. Al contrario la popolazione acquisita (Pisapia direbbe multietnica) non ha rispetto né dei luoghi, né del decoro ambientale. Riferisce Urbanfile “Come ogni volta che i Navigli vengono prosciugati per le asciutte (in autunno e alla fine dell’inverno), si nota come il letto del canale sia trasformato involontariamente o volontariamente in una vera e propria discarica. Soprattutto nei pressi dei locali notturni, dove, bottiglie, bicchieri e altro finiscono per mistero sul fondale asciutto.
Così come ogni volta possiamo vedere anche oggetti poco affini ai locali notturni, come sedie o cartelli vari, gettati per vandalismo nel canale. Mentre ombrelli e riviste sono all’ordine del giorno.”
Il riordino viene fatto poco prima della riattivazione delle acque, ma nel frattempo noi poveri cittadini dobbiamo ritrovarci questo schifo in uno dei luoghi più caratteristici della città.
Una domanda a Pisapia e alla dolcissima Bisconti: ma non si può programmare un riordino periodico? Non bastano le luci della Darsena a restituirci la bellezza dei Navigli
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano