Milano 15 Marzo – È stata sostituita con una programmazione didattica dedicata alle diverse etnie, la Festa del Papà in una scuola materna in via Toce, zona quartiere Isola. Lo hanno riferito i genitori dei bambini che la frequentano, alcuni dei quali nei giorni scorsi hanno protestato. Da parte dell’asilo nessuna comunicazione ufficiale. “Siamo una scuola comunale e non possiamo rilasciare alcuna dichiarazione – ha replicato la segretaria didattica – rivolgetevi alla nostra direzione di settore”. Per il giorno di San Giuseppe quindi i bambini non prepareranno il solito lavoretto (un biglietto di auguri, un disegno, una poesia) da portare a casa al loro papà, ma un elaborato sulle diverse etnie nel mondo. Sui motivi che hanno portato a questo cambiamento non ci sono al momento versioni ufficiali, anche se – come riferito dall’Ansa– molti genitori non sembrano avere dubbi: sarebbe stato deciso per non urtare la sensibilità di alcuni bambini che avrebbero due mamme o due papà.
Puntuali, sono arrivate anche le polemiche. All’uscita della scuola si è presentato anche Nicolò Mardegan, candidato sindaco della lista civica di centrodestra NoixMilano. “Siamo indignati – ha detto – e vogliamo esprimere il nostro sostegno alla famiglia naturale, continuamente vessata da un’amministrazione che preferisce genitore 1 e genitore 2 e che cerca di indottrinare i nostri figli al fatto che padre e madre sono da abolire. Difendiamo i bambini da questi cattivi maestri”.”Un asilo comunale elimina la festa del papà per non offendere i genitori gay: siamo arrivati anche a questo a Milano, dopo che l’amministrazione arancione ha cancellato ‘mamma’ e ‘papà’ per ‘genitore1’ e ‘genitore2’. Non c’è più alcun rispetto per la famiglia: non è certo una novità per il centrosinistra, sia a livello nazionale che locale, ma non ci arrendiamo, non lo accettiamo” ha sottolineato Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e capolista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale alle Comunali 2016 milanesi. “L’assessorato ha precisato che è stata una scelta autonoma delle educatrici, ma la scuola è comunale, non è accettabile che ognuno faccia quello che gli pare – aggiunge De Corato -. Se la linea del Comune è quella di far fare a ogni educatrice quello che vuole, allora prepariamoci all’anarchia di ogni singola maestra. Palazzo Marino non può lavarsene le mani così, presenterò un’interrogazione”. (Il Giorno)
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