Milano 17 Marzo – “Indignarsi perché un compagno viene deriso per un difetto fisico o mentale o perché è oggetto di abusi o violenze è un dovere per tutti. Non dovete accettare la sopraffazione. Ognuno di noi è diverso, e questo è un valore importante. Non c’è un clichè che è più importante o vincente rispetto agli altri. E’ vincente chi rispetta le diversità degli altri e, anzi, ritiene un valore, il confronto con qualcuno che non si omologa”. Lo ha detto l’assessore al Reddito di autonomia e Inclusione sociale di Regione Lombardia Giulio Gallera rivolgendosi agli studenti che hanno partecipato alla giornata di formazione, organizzata dall’Assessorato, questa mattina, a Palazzo Lombardia, durante la quale sono stati presentati i risultati di un questionario realizzato dall’associazione Lions di Milano sulla percezione che i minori hanno degli abusi, che ha coinvolto alunni e docenti di alcune scuole milanesi.
“Il rispetto nel confronto del prossimo – ha sottolineato l’assessore – è un valore imprescindibile. Se non vi ribellate alla sopraffazione, se il rispetto dell’altro non diventa un punto di riferimento nel comportamento della vostra vita, continueranno ad esistere persone che ritengono normale agire in maniera violenta nei confronti degli altri, per affermare la propria supremazia”.
“Se dal lavoro che avete fatto, e da questa giornata – ha concluso Gallera – , che vi ha permesso di prendere consapevolezza di cosa sono gli abusi sui minori, porterete a casa il messaggio che non si può voltare la faccia dall’altra parte di fronte a tali episodi, e che è necessario che ognuno si impegni affinché le cose possano cambiare in positivo, costruirete una società migliore per voi e per i vostri figli. Siate voi i protagonisti del cambiamento”.
Dai 670 questionari distribuiti in alcune scuole milanesi (Medie inferiori e superiori) è emerso che i responsabili degli abusi maggiormente indicati dai ragazzi sono gli estranei, al secondo posto i coetanei (per quanto riguarda le Medie inferiori) e i familiari (per le Superiori). L’età più a rischio è considerata quella dai 9 ai 13 anni, mentre, fra le categorie di abusi, la violenza sessuale detiene il primo posto seguita, al secondo posto, dal bullismo.
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