Di Claudio Bernieri
Milano 22 Marzo – C’era una volta il giovane cronista Brambilla, finito ora in un house organ di casa Fiat: scrisse negli anni post sessantottini un pamphlet coraggioso ora introvabile: l’eskimo in redazione.Introvabile come il libro di Celine, “Bagatelle per un massacro”.Nel Corrierone di Crespi, la redazione tutta targata Pci , negli anni di piombo, aveva censurato la foto di un reporter d’assalto : nella foto , passata alla Storia, si vedeva chiaramente un autonomo che sparava con la P38 a un agente, in via De Amicis.. Lo stesso bamboccione che tempo fa Pisapia premiò, dandogli un posto di responsabilità nella macchina comunale.“Era una foto troppo violenta”, si giustificò il capocronista di allora, rosso di tessera e di raccomandazione. Venne giustamente licenziato.
Il Brambilla raccontò l’episodio di quegli anni, dove si sparava a Montanelli ma il bon ton rosso regnava in Via Solferino, nel libro che fece scalpore. Succede ancora oggi , stessa strada, stessa via, come canta Battisti.Il chador ha però ora sostituito l’eskimo: e la velina continua a massacrare la cronaca. Un immigrato clandestino spacca la testa su un treno a una ragazza? Il velinaro di turno omette di mettere la parola “emigrato” “ clandestino”, “ rumeno”: potrebbe offendere le migliaia di Kabobo clandestini che invadono Milano, e le centinaia di falsi rifugiati che vivranno a sbafo nei padiglioni dell’Expo. Gente che potrebbe votare Sala nelle prossime elezioni del sindaco; manca una fatwa in proposito, che regoli le nuove regole per votare, ma Renzi la sta preparando.Voteranno anche i Kabobo?Ecco come titola Libero e come titola il Corriere della Sura: stesso episodio , ma il chador in redazione è in auge in via Solferino. C’è da vergognarsi a fare i reporter dove la puzza arancione del minculpop renziano esce dai sacchi della raccolta differenziata della cronaca e appesta l’aria british che piaceva a Buzzati buonanima.