Milano 26 Marzo – Lacrime, candele, fiori. La commozione va bene per i morti e per i feriti. Ma per i vivi? I criminali dell’Isis continuano ad agire indisturbati ricevendo come unica interdizione chiacchiere e retorica. Invece bisogna muoversi cominciando dal controllo assoluto delle frontiere. Altrimenti non li fermeremo mai. Usano la nostra libertà e la nostra democrazia per colpirci meglio. L’Europa però è immobilizzata. Il simbolo di questo strabismo è proprio Bruxelles. È sede della Ue e ora, si scopre, anche del fanatismo islamico. Tutte le contraddizioni dell’Unione si scaricano sulla sua capitale. Il Belgio è un Paese che ha spalancato le porte all’ immigrazione e ha fatto dell’integrazione la parola d’ordine. Nonostante tutto, nonostante le concessioni e il generoso sistema di welfare che assiste anche chi non lavora (come gli immigrati) Bruxelles è diventata la centrale del terrorismo. E le parole, le garanzie che impongono di fermare i controlli ad una certa ora per evitare disagio alla popolazione, la tolleranza, l’accoglienza e tutte le cose belle che vengono recitate nella vita irreale dei talk show sono state la migliore protezione per Salah Abdeslam e i suoi complici. L’Europa è schiava delle sue contraddizioni e della sua incapacità di intervento. È inutile.
Quando quindici anni fa i terroristi di Al Qaeda colpirono le Torri gemelle, gli Stati Uniti non reagirono con frasi vuote, ma adottarono misure concrete. Rinunciarono a un pezzetto di libertà? Sì, qualche garanzia è venuta meno, ma questo è il prezzo da pagare per fermare i terroristi e probabilmente non sarà il solo. Come pensate che vivano e si difendano in Israele? Si difendono esattamente così: chiudendo le frontiere e dando carta bianca a polizia e intelligence. Loro convivono con il terrore molto più di noi e dunque hanno imparato a combatterlo. Fino ad oggi l’Europa ha evitato di contrastarlo nella speranza che ci lasciasse in pace. Ma la nostra è un’illusione, perché l’Europa il nemico ce l’ha in casa. Tanti o pochi che siano i terroristi islamici si sono infilati fra noi, vivono nelle nostre città, beneficiano del nostro welfare e del nostro sistema costituzionale e democratico. In Italia finora siamo stati risparmiati, forse perché l’ondata migratoria ci ha colpiti con ritardo o forse perché – come sosteneva Oriana Fallaci – serviamo come testa di ponte per l’invasione dell’Europa e dunque evitano di disturbarci. Ma fino a quando serviremo?
Dobbiamo difenderci con i nostri carabinieri e i nostri poliziotti. Altrimenti diventeremo una culla del fanatismo come Bruxelles.
Blog Ernesto Preatoni
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