I petali velenosi del Giglio Magico

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Milano 31 Marzo – Questo articolo prende le mosse da questo dettagliato reportage de Il Giornale: http://www.ilgiornale.it/news/i-renziani-strapagati-scarsi-che-figuraccia-leuropa-1239986.html

E’ un articolo pulito, con poco commento e molti nomi, curricula e circostanze. Un articolo che avrebbe reso fiero Montanelli. A latere, però, credo sia doveroso fare alcune precisazioni senza le quali il pregevole lavoro perderebbe molto del suo significato. Nell’ordine:

  1. il succo dell’articolo è che Renzi ha scelto una serie di persone da cui farsi consigliare e rappresentare con criteri che non attengono per nulla al merito. Piuttosto fanno parte della liturgia politica. L’articolista, in maniera io credo molto onesta, riconosce che si tratta di spoil system, ovvero chi vince piglia tutto e tanti cari saluti a casa. Ma rimprovera a Renzi il criterio. Ecco, in un mondo serio sono d’accordo anche io che la Mogherini lavorerebbe in qualche supermercato e non giocherebbe alla diplomazia in affari evidentemente troppo grandi per lei. E concordo anche che Calenda sarebbe rimasto un manager Sky. Ma non è questo il punto. Non lo è nemmeno quanto prenda ed in che modo l’ex city Manager ora segretario generale alla presidenza del consiglio. Ovvero tanto quanto il suo predecessore. No qui il problema è che Renzi ha copiato Berlusconi, ma ha tinto di cinismo e di pura speculazione politica il metodo del Cavaliere: dove egli premiava il mito e si ritrovava costantemente pugnalato alle spalle, il Fiorentino ha capito che la competenza non conta nulla. L’unica cosa che conta è la fedeltà assoluta al capo. E chissene delle competenze.
  2. L’incompetenza del Giglio Magico ha anche il grandissimo vantaggio che nessuno di loro possa aspirare ad indebite scalate. Che magari portino a pugnalare i padri. Anche nel centro sinistra c’erano emuli di Fini. Per esempio D’Alema. Fini fece il Ministro degli esteri e poi il Presidente della Camera. D’Alema fa il vino per non ritrovarsi a dare da mangiare agli uccelli. In compenso la Pinotti fa il ministro della Difesa. I ministri da riporto talvolta abbaiano e raramente sporcano. Ma come danno la zampa loro non la dà nessuno. Questo è tanto più vero per i capi burocrati. Nessuna capacità equivale a nessuna tentazione di libertà.
  3. Nessuno dei miracolati dal magico fiore è migliore di chi li ha nominati. Questo vuol dire che anche Renzi fosse un cespuglio, loro sono erba alta nella savana. Il cespuglio è così libero di sentirsi Baobab in una foresta. Ma soprattutto così sarà visto dalle formiche si affaticano sotto il sole.
  4. I capi burocrati, come i ministri, nulla contano. Chi conta sono gli apparati senza volto e con l’unica, atavica, aspirazione di impedire qualsiasi forma di cambiamento. Questa è la condanna dell’efficientismo Renziano nelle nomine. Nessun vero cambiamento può avvenire se la burocrazia non viene governata. Ed i petali del male sono schiavi dei loro sottoposti. Sarà questa la pietra tombale della rottamazione. Ed è triste, se me lo chiedete. Molto triste.

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